Benedetto XVI: non gli interessi economici ma le comuni radici cristiane renderanno
più uniti i popoli europei
Non bastano gli interessi economici per dare basi solide alla nuova Europa, ma sono
necessarie le comuni radici cristiane: è quanto ha affermato il Papa ricevendo stamane,
separatamente, le delegazioni della Bulgaria e della ex Repubblica Jugoslava di Macedonia,
giunte a Roma in occasione della Festa - domani nella Chiesa ortodossa - dei Santi
Cirillo e Metodio, patroni d’Europa. Di seguito i discorsi del Papa alle due delegazioni:
Saluto alla Delegazione della Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia:
Signor
Presidente, Onorevoli Membri del Governo e Distinte Autorità, Venerati
Fratelli Rappresentanti della Chiesa Ortodossa e della Chiesa Cattolica!
Sono
particolarmente lieto di accogliervi e di rivolgere a ciascuno il mio cordiale saluto,
in particolare il Signor Presidente della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia. La
festa dei santi Cirillo e Metodio è per noi tutti motivo di gioia. Questi Santi fratelli
inviati ai popoli slavi annunziarono il Vangelo tra tante difficoltà, ma sempre sorretti
da una incrollabile fiducia nel Signore. Essi sono stati animati dalla passione di
far conoscere il Vangelo di Cristo e per tale motivo si prodigarono a far conoscere
la dottrina cristiana, raccogliendola in libri scritti in lingua slava. Senza dubbio
fu questo un evento decisivo per la crescita e lo sviluppo della civiltà e della cultura
slava in generale. La testimonianza e l’insegnamento dei santi Cirillo e Metodio sono
ancora attuali sia per coloro che sono al servizio del Vangelo, sia per coloro che
sono chiamati a governare le sorti delle Nazioni.
La vita di questi
uomini fu totalmente dedicata all’attività apostolica e l’intuizione divina di rendere
comprensibile e accessibile il messaggio della Rivelazione alle popolazioni fu motivo
di unità per tradizioni e culture differenti. Nell’accoglienza del disegno salvifico
di Dio, i popoli possono ritrovare i fondamenti sui quali edificare civiltà e società
pervase dallo spirito di riconciliazione e di convivenza pacifica. Non vi può essere
unità reale senza il rispetto per la dignità di ogni persona umana e dei suoi diritti
inalienabili. Il Vangelo di Cristo, lo avevano ben compreso i santi Cirillo e Metodio,
è capace di illuminare ogni ambito e dimensione dell’esperienza umana, per renderla
pienamente umana. La Parola di Dio chiama continuamente alla conversione del cuore,
perché ogni decisione, ogni scelta siano purificati da interessi egoistici; ed è proprio
da questa permanente conversione a Dio che è possibile far nascere un’umanità nuova.
Il vostro pellegrinaggio annuale a Roma sia occasione per rinnovare i vincoli di amicizia
tra la vostra Nazione e la Chiesa Cattolica e, al tempo stesso, per rafforzare e promuovere
l’impegno per il bene del vostro Paese. Invochiamo l’intercessione dei santi Cirillo
e Metodio, perché il Signore possa donare la sua pace e benedire le popolazione della
ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia!
Saluto del Papa alla Delegazione
della Bulgaria:
Signora Presidente del Parlamento, Onorevoli
Membri del Governo e distinte Autorità, Venerati Fratelli della Chiesa Ortodossa
e della Chiesa Cattolica! Desidero rivolgere il mio deferente saluto alla
Delegazione ufficiale della Bulgaria - guidata dalla Signora Presidente del Parlamento
- giunta a Roma, come è consuetudine, nel contesto della festa liturgica dei Santi
Cirillo e Metodio. Questo gradito incontro, che si rinnova anche quest’anno, mi offre
l’opportunità di ribadire la rilevanza spirituale e culturale di questi due illustri
e benemeriti pionieri dell'evangelizzazione dell'Europa, le cui figure sono onorate
tanto in Oriente quanto in Occidente. Grazie alla loro coraggiosa predicazione per
le strade del Continente, essi favorirono un vasto rinnovamento spirituale e posero
le basi per un’autentica promozione della libertà e dell'unità dell'Europa cristiana.
Cirillo e Metodio furono «vangeli viventi» e segni eloquenti della bontà del Signore,
per questo la loro testimonianza raggiunse più facilmente gli uomini del loro tempo.
Ai
popoli europei, che si aprono in questi anni a nuove prospettive di cooperazione,
questi due grandi Santi ricordano che la loro unità sarà più salda se basata sulle
comuni radici cristiane. Infatti, nella complessa storia dell'Europa, il Cristianesimo
rappresenta un elemento centrale e qualificante. La fede cristiana ha plasmato la
cultura del vecchio Continente e si è intrecciata in modo indissolubile con la sua
storia, al punto che questa non sarebbe comprensibile se non si facesse riferimento
alle vicende che hanno caratterizzato prima il grande periodo dell'evangelizzazione,
e poi i lunghi secoli in cui il Cristianesimo ha assunto un ruolo sempre più rilevante.
Risulta,
pertanto, importante che l'Europa cresca anche nella dimensione spirituale, sulla
scia della sua storia migliore. L'unità del Continente, che sta progressivamente maturando
nelle coscienze e si sta definendo anche sul versante politico, rappresenta una prospettiva
di grande speranza. Gli Europei sono chiamati ad impegnarsi per creare le condizioni
di una profonda coesione e di una effettiva collaborazione tra i popoli. Per edificare
su solide basi la nuova Europa non basta fare appello ai soli interessi economici,
ma è necessario far leva piuttosto sui valori autentici, che hanno il loro fondamento
nella legge morale universale, inscritta nel cuore di ogni uomo.
Auspico
di cuore che l’eredità morale e culturale dei Santi Cirillo e Metodio alimenti sempre
in ciascuno di voi il desiderio di valorizzare il patrimonio spirituale delle vostre
terre e, in pari tempo, quello dell’apertura e della comunione nel reciproco rispetto.
Possa questo nostro incontro essere motivo di ulteriori rapporti nella fraternità
e nella solidarietà. Il Signore benedica il vostro caro Paese e tutti i suoi cittadini.