Padre Faltas: i cristiani in Medio Oriente hanno paura ma anche grandi speranze
Le crisi nord-africane e del mondo arabo, la situazione sempre difficile in Iraq,
e le tensioni israelo-palestinesi in Terra Santa continuano a mettere a serio rischio
la sopravvivenza delle comunità cristiane locali, quando non sono addirittura bersaglio
di gruppi estremisti, come avvenuto recentemente in Egitto. Spesso la scelta obbligata
per intere famiglie è l’emigrazione. Si lasciano beni e lavoro per andare incontro
ad un futuro irto di difficoltà. Di questa emergenza, Giancarlo La Vella ha
parlato con padre Ibrahim Faltas, egiziano, della Custodia francescana di Terra
Santa:
R. – C’è
caos in Egitto e i cristiani pagano in questo momento un prezzo alto: hanno paura,
perché ci sono tanti problemi. Speriamo che mettano ordine al più presto.
D.
– I cristiani stanno fuggendo dalla Terra Santa, dall’Iraq e comunque da molte regioni...
R.
– Posso confermare, grazie a Dio, dopo la seconda Intifada, dopo il 2005, che la fuga
dei cristiani si è bloccata. Adesso la gente rimane: sono tornati i pellegrini e i
turisti. Sappiamo che la maggior parte dei cristiani lavora nel settore del turismo
e che tanti di loro sono rimasti, ma fino al 2005, però, tanti sono andati via. Adesso
non più. A causa di questa situazione mediorientale, ci sono tanti turisti, tanti
pellegrini che non vogliono venire, che hanno paura. Quindi, questo crea una mancanza
di lavoro e la gente quando non c’è lavoro scappa e va via.
D. – Per
realizzare tutto questo è importante – ma non solo - riavviare il dialogo israelo-palestinese.
Qual è, secondo lei, la via giusta?
R. – I palestinesi e gli israeliani
devono tornare al dialogo e devono risolvere tutti i problemi tramite il dialogo.
Hanno capito che con la violenza e le armi non si risolvono i problemi e che solo
tramite il dialogo questi possono essere risolti. Spero, quindi, che tornino al dialogo
il più presto possibile.
D. – Prosegue l’impegno della Custodia di Terra
Santa...
R. – I francescani sono sempre mediatori di pace tra le due
parti. Continuiamo ad essere mediatori e continuiamo a seguire la via del nostro fondatore,
San Francesco, e siamo disponibili a fare di tutto per avere la pace in questa zona.
D.
– Ci sono difficoltà nella gestione dei luoghi santi?
R. – No, grazie
a Dio va tutto bene, non ci sono problemi. (ap)