Papua indonesiana: una rete per migliorare la condizione e i diritti umani delle donne
indigene
Le donne indigene della Papua indonesiana hanno subito e continuano a subire ogni
sorta di violenza, stupri, torture, abusi, sequestri da parte delle forze militari
indonesiane impegnante nella repressione della ribellione degli indigeni della Papua:
è la denuncia diffusa dal “Papuan Women’s Human Rights Network”, una nuova rete nata
in Papua per difendere i diritti delle donne e migliorare la condizione femminile
nella provincia. “Le donne indigene della Papua – afferma una nota inviata all'agenzia
Fides – subiscono da oltre 40 anni ogni genere di abusi e finora hanno sofferto in
silenzio. Oggi intendono far sentir la loro voce, hanno formato un network per far
emergere la verità e per fare pressioni sul governo, perchè cambi atteggiamento”.
Quando l’Indonesia proclamò la sua indipendenza, nel 1945, la Papua (la metà occidentale
dell'isola della Nuova Guinea) rimase sotto il governo coloniale olandese. L'Indonesia
l'ha annessa alla nazione nel 1962, dopo un referendum sulla scelta di indipendenza
o di integrazione. Al referendum, però, votarono solo 1.000 uomini prescelti dall'esercito
indonesiano e l'annessione fu sancita all’unanimità. Oggi la presenza militare indonesiana
resta forte in Papua, per sedare eventuali nuovi fermenti indipendentisti, di cui
sono accusate, in particolare le comunità indigene. Gli abusi compiuti dai militari
indonesiani hanno fato scalpore nell'ottobre 2010, quando fu diffuso via Internet
un filmato che documentava le torture inflitte su un uomo indigeno locale. Le donne
indigene della Papua, dopo un lavoro di incontri, organizzazione e coscientizzazione,
hanno formato il nuovo network che intende lavorare in partnership con associazioni
internazionali per la difesa dei diritti umani. Il network ha prodotto un Rapporto
intitolato “E' già troppo” che documenta le violenze subite dalla donne indigene nel
periodo 1963-2009. Il Rapporto è stato presentato al governo civile della Papua, chiedendo
la fine delle violenze e delle discriminazioni sulle donne della provincia. (R.P.)