2011-05-21 14:39:00

Oltre 20 anni di impegno delle istituzioni sanitarie cattoliche nell’assistenza alle vittime dell’Aids


“In molte regioni dell’Africa subsahariana, in particolare nelle zone più remote e dove il reddito medio è particolarmente basso, gli unici a fornire le terapie antiretrovirali e ad intervenire in favore delle vittime indirette sono proprio i dispensari ed i presidi medici appartenenti a Congregazioni, Ordini ed Istituti religiosi nonché ad alcune ong di matrice cristiana”: lo sottolinea mons. José L. Redrado Marchite, Segretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, ricordando l’impegno pastorale profuso, sin dalla sua stessa istituzione, dal Pontificio Consiglio nella lotta all’Hiv-Aids, nell’assistenza e nel sostegno alle vittime, soprattutto alle vedove e agli orfani. Al tema “La centralità della cura della persona nella prevenzione e nel trattamento della malattia da Hiv-Aids” - riferisce l'agenzia Fides - è dedicato il Convegno internazionale di studio che si terrà a Roma, il 27 e 28 maggio, organizzato dalla Fondazione “Il Buon Samaritano” che, istituita nel 2004 dal Beato Giovanni Paolo II, fa capo al Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari. “Il Convegno è indirizzato – spiega mons. Redrado Marchite - ad individuare percorsi medico-scientifici, educativi ed assistenziali, capaci di stimolare le sinergie tra le evidenze medico-scientifiche, gli aspetti di umanizzazione e di equità e gli orientamenti magisteriali e pastorali che devono guidare la cura della persona malata. Beneficeremo di relatori di alto spessore umano, medico-scientifico e socio-pastorale che aiuteranno i convegnisti a cercare e trovare risposte concrete all’incessante bisogno di cura dei malati di Hiv-Aids”. (R.P.)







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