Cinema: al Festival cattolico “Mirabile Dictu” vince film italiano sul Beato Duns
Scoto
E’ il film italiano “Duns Scoto” il vincitore del Pesce d’argento 2011 come miglior
film, assegnato durante la seconda edizione dell’International Catholic Film “Mirabile
Dictu”: lo riferisce l'agenzia Zenit. Il film racconta la storia del filosofo medievale
John Duns, scozzese di nascita e dunque conosciuto come Scoto, beatificato nel 1993
da Giovanni Paolo II. La premiazione si è svolta giovedì scorso presso l’Auditorium
Conciliazione di Roma, e ha visto l’assegnazione di altri quattro riconoscimenti.
Il premio per il miglior documentario è andato a “La ultima cima” di Juan Miguel Cotelo,
che racconta la vita del filosofo e teologo spagnolo, il sacerdote Pablo Dominguez,
morto in un incidente di montagna. Il cortometraggio “Kavi”, di Gregg Helvey, che
affronta il tema del lavoro minorile in India, è stato giudicato il migliore della
sua categoria. Adriano Braidotti, nel ruolo di Duns Scoto, è stato premiato come miglior
attore protagonista, mentre miglior regia è stata giudicata quella di José Luis Gutierrez,
per il suo remake di "Marcelino pan y vino", ambientato nel Messico degli anni Venti.
Oltre al premio “Pesce d’argento”, ispirato al primo simbolo cristiano, sono stati
assegnati riconoscimenti a due opere prime: “La città invisibile” di Giuseppe Tandoi,
ambientato a L’Aquila terremotata, e “L’uomo del grano”, sullo scienziato Nazareno
Strampelli, e le sue scoperte che aiutarono la lotta alla fame nel mondo. Tra gli
attori, premio alla carriera per Remo Girone, che ha recentemente interpretato un
film su Pio XII (‘God Mighty Servant’) di buon successo in Germania, ma non ancora
distribuito in Italia. A margine del festival, patrocinato dal Pontificio Consiglio
della Cultura, e che si chiude oggi, l’ideatrice Liana Marabini ha spiegato come lo
scopo della manifestazione sia di “evangelizzare attraverso l’arte e la cultura”.
Parole che riecheggiano quelle del cardinale Gianfranco Ravasi, anche presidente del
comitato d’onore del Festival, secondo cui lo scopo dell’iniziativa è la promozione
dei valori morali universali e di modelli costruttivi di comportamento. “Tutti siamo
consapevoli dell’enorme potenzialità che nel bene e nel male possiede il cinema, come
strumento di diffusione di idee e di comportamenti e come agente di un cambiamento
culturale”, ha scritto il porporato nella sua lettera di saluto. “E’ proprio questa
capacità della settima arte – conclude il testo – che la rende uno strumento efficace
al servizio della diffusione del Vero, del Buono e del Bello. (D.M.)