Nella provincia del Punjab, la più popolosa del Pakistan, emergono nuovi casi di violenze
anti-cristiane. Due infermiere del Fatima Memorial Hospital, a Lahore, sono state
attaccate e sequestrate per diverse ore da un collega musulmano. L’uomo le ha anche
accusate di furto, dopo aver rubato loro il telefono cellulare e una somma di denaro.
In un secondo episodio, un gruppo di musulmani – su ordine di un ex parlamentare della
zona – ha attaccato le case di due cristiani, per costringere i padroni ad abbandonarle
e cedere la proprietà dei terreni. E l’ultima vicenda di discriminazione e violenza
si è registrata due giorni fa General Hospital di Lahore, dove i medici si sono rifiutati
di curare un poliziotto, ferito in precedenza in una sparatoria, perché di fede cristiana.
I casi di cui da notizia AsiaNews sono emblematici perché le vessazioni nei confronti
dei cristiani avvengono in un clima di connivenza che vede membri delle istituzioni
pubbliche complici se non protagonisti di queste brutalità. Riguardo a quanto successo
alle due infermiere, l’amministrazione ospedaliera ribatte infatti che sono le due
donne cristiane ad essere colpevoli di furto, sebbene non siano state trovate in possesso
di alcun oggetto. Padre Joseph Xavier, sacerdote locale e attivista, parla di “atto
brutale” contro due lavoratrici che “non hanno rubato nulla” e la cui unica colpa
è “essere cristiane” quindi “vittime di brutalità”. L’attacco alle abitazioni di due
famiglie cristiane per sequestrare gli edifici e i terreni agricoli circostanti è
stato invece orchestrato da un ex parlamentare, come rivela padre Naveed Dominic,
sacerdote della zona, secondo cui il politico “ha messo gli occhi sui terreni” appartenenti
ai cristiani, che già in passato “hanno ricevuto minacce da diversi gruppi” ma non
hanno mai voluto “lasciare i propri beni”. A rendersi protagonista del terzo episodio
sono stati i sanitari del General Hospital di Lahore. Il responsabile del reparto
accettazione ha rimandato i tempi di registrazione del ricovero di un poliziotto ferito
in una sparatoria, avendo scoperto che l’agente Mushtaq Shaukat Masih è di fede cristiana.
Anche un medico intervenuto in un secondo momento ha sostenuto la scelta del collega.
(M.G.)