Iniziate alla Corte Suprema canadese le audizioni sul controverso corso di Etica e
Cultura religiosa
Continua in Canada il dibattito sul controverso programma “Etica e Cultura religiosa”
(ERC), il nuovo corso obbligatorio introdotto nelle scuole del Québec per sostituire
l’ora di religione. Dopo le obiezioni opposte da genitori e istituti educativi cattolici
– riferisce l’agenzia Cns - la questione è ora giunta sul tavolo della Corte Suprema
canadese che dovrà decidere se il programma violi la libertà religiosa, o se dare
ragione al governo del Québec, secondo il quale solo una scuola aconfessionale è in
grado di garantire la libertà di tutti in una società pluralista. Una tesi contestata
dall’Associazione delle scuole cattoliche canadesi, ma anche da altre organizzazioni
come la Christian Coalition for Parental Rights in Education che sostiene il ricorso
presentato da due genitori cattolici che hanno chiesto di esonerare i propri figli
dal corso. Secondo la Coalizione (cui aderiscono la Lega cattolica per i diritti civili,
la “Faith and Freedom Alliance”, l’Associazione dei genitori cattolici del Québec
e l’Associazione della Comunità copto-ortodossa di Montreal), contesta, in particolare
la forte connotazione “ideologica” del programma e il suo carattere obbligatorio.
Il timore ribadito durante le audizioni alla Corte Suprema in questi giorni, è che
in nome di un presunto insegnamento neutrale dell’etica e della religione si imponga
quella “dittatura del relativismo” paventata dal Santo Padre Benedetto XVI. “Qui non
si tratta di un corso sulle diverse religioni - ha spiegato all’audizione Jean-Yves
Cote della Christian Coalition for Parental Rights in Education, ma del tentativo
di mettere tutte le religioni sullo stesso piano, instillando nel bambino l’idea che
tutte le religioni sono uguali e che nessuna sia vera, un’idea relativistica pericolosa
per la fede cattolica”. “Per i cattolici – ha quindi puntualizzato in risposta alle
argomentazioni delle autorità del Québec - la tolleranza riguarda l’accettazione delle
persone, non di tutte le idee”. Sulla questione – lo ricordiamo - era già intervenuta
l’anno scorso la Corte Suprema del Québec che aveva dato ragione ad un istituto cattolico
gesuita di Montreal riconoscendogli la libertà di insegnare l'etica secondo una visione
basata sulla fede. La sentenza della Corte Suprema è attesa nei prossimi mesi. (A
cura di Lisa Zengarini)