2011-05-20 15:41:02

India: ancora impuniti molti autori dei pogrom del 2008 in Orissa


A tre anni dalle dai massacri anticristiani del 2008 nello Stato indiano dell’Orissa, la risposta del governo, dei tribunali e delle istituzioni è ancora “troppo debole, simile a una farsa”. La denuncia, raccolta dalla Fides, arriva da Joseph Dias, responsabile del “Catholic Secular Forum” (Csf), organizzazione ecumenica di fedeli che difende i diritti delle comunità cristiane in India. Due giorni fa un tribunale in Orissa ha condannato 13 persone a cinque anni di prigione per il loro coinvolgimento nelle violenze anti-cristiane del 2008. I 13 hanno partecipato ai disordini e appiccato incendi alle case del villaggio di Sartaguda, ma le persone da arrestare a da giudicare – sostiene il Csf – dovrebbero essere migliaia: “Troppi colpevoli sono a piede libero, troppi delitti, come omicidi e stupri, restano ancora impuniti”. I dati giudiziari mostrano una situazione di diffusa impunità per gli autori delle violenze: solo un ventesimo dei radicali indù responsabili degli attacchi sono stati individuati e interrogati; su 3.232 denunce presentate dai cristiani, solo 828 sono state prese in considerazione e tradotte in Fir (First Information Report), il rapporto che sancisce una indagine e un procedimento ufficiale della polizia. Di questi 828 casi, solo 327 sono finiti con un processo in tribunale: 167 le assoluzioni, 86 le condanne comminate (pene molto leggere), 90 i casi ancora pendenti. Ben 1.597 militanti sono stati identificati e poi scagionati, mentre altre migliaia di aggressori non sono stati nemmeno contattati dalla polizia e l’hanno fatta del tutto franca. Inoltre oggi, denuncia il Csf, “i cristiani sono vittime di continue intimidazioni, da parte di gruppi estremisti indù, perché non testimonino in tribunale, ritirino le accuse, abbandonino i processi. Anche giudici e avvocati sono minacciati: tutto fa pensare a processi pieni di anomalie e irregolarità”.
(M.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.