Indonesia: a Java estremisti islamici interrompono due riti cristiani. La polizia
non interviene
Gruppi estremisti islamici hanno interrotto due funzioni cristiane legate alla Pasqua
a Cirebon – città di confine fra West e Central Java – nell’indifferenza della polizia,
che non è intervenuta per impedire le violenze. La denuncia arriva da Hendardi, presidente
di Setara Institute, Ong che si batte per i diritti umani e la libertà religiosa in
Indonesia. L’attivista punta il dito contro forze di polizia “impotenti” al cospetto
di gesti “ostili” perpetrati da movimenti radicali, che hanno determinato la fine
delle funzioni religiose. In Indonesia cattolici e protestanti sono soliti organizzare
celebrazioni legate alla Pasqua, anche a settimane di distanza dalla festività ufficiale.
Il proposito - riferisce l'agenzia AsiaNews - è quello di rafforzare la fede e l’amicizia
all’interno della comunità, attraverso la recita del rosario, giochi per i più piccoli
e altre attività a sfondo sociale. Il presidente di Setara riferisce che il 17 maggio
scorso un gruppo formato da 20 estremisti, guidati dal leader Andy Mulya, ha fatto
irruzione al Gratia Palace e all’hotel Apita, a Cirebon, interrompendo le funzioni
cattolica e protestante. I fedeli hanno opposto resistenza, sottolineando di aver
ottenuto tutti i permessi dalle autorità. Tuttavia, l’inerzia della polizia – che
per legge deve autorizzare e presenziare a eventi “pubblici” – ha permesso ai membri
del Gapas (acronimo del movimento “Contro il proselitismo e gli insegnamenti illeciti”)
di bloccare i riti. Cirebon, al confine fra West e Central Java, 350 km a est di Jakarta,
è diventata famosa nel tempo con il soprannome di “città degli studenti islamici”.
Nonostante la schiacciante maggioranza musulmana si è guadagnata la nomea di città
“pacifica” perché abitata da appartenenti al Nahdlatul Ulama (Nu), la più importante
organizzazione musulmana moderata del Paese. Tuttavia nell’ultimo periodo è stata
teatro di attacchi e violenze – come l’attentato contro un quartier generale della
polizia ad aprile – che hanno ne hanno scalfito l’immagine. (R.P.)