Festa a Roma per l'inaugurazione della statua dedicata a Papa Wojtyla alla Stazione
Termini
Grande festa, ieri, a Roma per l’inaugurazione della statua di Giovanni Paolo II alla
Stazione Termini, ufficialmente dedicata al nuovo Beato. Presenti il sindaco della
capitale Alemanno, il cardinale vicario Vallini, il ministro dei Trasporti Matteoli.
A chiudere i festeggiamenti per la beatificazione di Papa Wojtyla il concerto all’Auditorium
Conciliazione. Sul palco tanti artisti della musica classica, e pop da Minghi a Renga,
la Pfm, i Nomadi, Noemi e Tosca. La sorpresa: un inedito “Magnificat” a due voci;
poi filmati e testimonianze di chi ha vissuto accanto a lui per oltre 20 anni. Il
servizio di Cecilia Seppia:
(applausi)
E’
il regalo di Roma al suo Vescovo nel giorno del suo compleanno, il 18 maggio, la grande
statua di bronzo, alta 5 metri e mezzo per 4 tonnellate che ora domina la stazione
Termini. Da questo luogo crocevia di culture, razze, speranze e dolori, ancora una
volta Papa Wojtyla, con le braccia protese, sarà il primo a dare il benvenuto a pellegrini,
turisti, viaggiatori in visita nella capitale, in partenza verso altre mete. L’opera,
che porta la firma di Oliviero Rainaldi - ha detto il cardinale vicario Agostino Vallini
- esprime il gesto della reciproca accoglienza in un tempo in cui il rischio più grande
è quello di chiudersi e dividersi senza condividere l’impegno per migliorare l’avvenire.
Sentiamo le sue parole:
“E’ proprio il segno dell’accoglienza, dell’apertura.
Non ci sono confini tra i cuori degli uomini. Vedete, in questa statua, la parte interna
è un vuoto e sta a significare proprio che Giovanni Paolo II non contava per quello
che era lui, ma per quanto riusciva a donarsi agli altri. Questo certamente è oggi
un grande messaggio, perché il rischio di questo nostro tempo è chiudersi e, invece,
abbiamo bisogno di aprirci”.
Ispirata alla storica foto che ritrae Giovanni
Paolo II quando con un movimento del braccio, avvolse con il mantello un bambino seduto
su un gradino accanto a lui, la scultura è dunque simbolo di accoglienza ma anche
di protezione, che resterà nel tempo come memoria tangibile del legame tra un uomo
non qualunque e la città eterna. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno:
“In
questa maniera lasciamo una traccia indelebile nel cuore della città, qui proprio
nella porta di accesso di Roma, la Stazione Termini. E’ un qualcosa che rimarrà nel
tempo: richiamerà sempre la presenza di Giovanni Paolo II, che era una persona che
amava profondamente Roma e continuerà a proteggere la nostra città”.
A
chiudere i festeggiamenti per la beatificazione di Giovanni Paolo II, il Concerto
“Memoria e gratitudine”: due ore di testimonianze e filmati, con il racconto di chi
lo ha accompagnato nel suo viaggio da Papa, dal Rabbino capo della comunità ebraica
di Roma, Riccardo Di Segni, al cardinale Ruini. Quindi, spazio alla musica e l’omaggio
di grandi artisti al Papa, che amava cantare.