"Nei centri più piccoli
l'elemento prevalente della tornata amministrativa è stata la scelta della classe
dirigente locale e dei problemi locali". Lo afferma a 105 Live, il politologo
Antonio Maria Baggio, docente di Etica Politica all'Università Sophia di Loppiano
(Fi), per il quale nei centri più grandi, anche per volontà stessa dei politici,
si sente molto di più la dimensione nazionale, come nel caso di Milano. "Ma da questo
punto di vista, prosegue, credo che ci sia da preoccuparsi perché ci sono indici di
smottamento da parte della maggioranza piuttosto forti, senza che un progetto alternativo
compaia dall'altra parte del centrosinistra. Vediamo che nel centrodestra è in crisi
un progetto. Ciò preoccupa, anche perché, l'affermazione di Pisapia, che per altro
è parziale in attesa del ballottaggio, non sembra ancora espressione di una sinistra
che abbia superato i suoi problemi". "Per questo c'è da preoccuparsi nella dimensione
nazionale. Cioè non abbiamo due coalizioni, tra le quali scegliere, che siano all'altezza
dei problemi che vediamo all'orizzonte. Penso, come anche la dottrina sociale, che
devono votare i cittadini, non i cattolici. La frantumazione ha un aspetto negativo
se viene meno una presenza della cultura politica ispirata ai principi della Dottrina
sociale. Ma è positiva se vista in un pluralismo che si radica nella società". Secondo
Franco Miano, presidente nazionale di Azione Cattolica, è un dato amministrativo
"per alcuni versi nuovo, che mostra un'articolazione non scontata della valutazione
dei cittadini rispetto alla politica, ai partiti ed anche agli schieramenti. Mi sembra
che, complessivamente, ci sia una situazione di movimento all'interno del quadro politico
generale. Anche se la direzione non è nel suo insieme molto chiara e per alcuni versi
contraddittoria, sicuramente dalle urne emerge una minore staticità. Tenendo presente
anche che si mescolano dati locali a dati di carattere nazionali". "Ulteriore elemento
di valutazione. Edoardo Patriarca, componente del Cnel e membro del Comitato Organizzatore
delle Settimane Sociali afferma come in queste elezioni ci sia "un'Italia che
forse, in qualche modo, abbiamo cercato di raccontare nelle Settimane sociali di Reggio
Calabria e che ha ancora a cuore la città, che vuole stare sui problemi, che vuole
risolverli". "Intravedo segnali di grande interesse, soprattutto in quelle liste civiche
che hanno visto l'impegno di nuove forze. Non parlo di liste civiche di protesta che
hanno un'altra storia, ma di liste civiche che in queste ultime tornate hanno visto
l'impegno di giovani, anche cattolici, che si sono misurati sui problemi della città.
Credo che sia un bel segnale, sia pure da raccogliere e da analizzare".