2011-05-19 14:32:31

Difesa della vita e libertà religiosa nella nota dei vescovi di Madrid per le prossime amministrative


Diritto alla vita e alla libertà religiosa, tutela della famiglia e delle categorie sociali meno abbienti, libertà nella scelta dell’educazione dei figli: sono i cinque punti in cui si articola la nota che i vescovi della Provincia ecclesiastica di Madrid hanno pubblicato in vista delle elezioni municipali e regionali di domenica prossima, 22 maggio. “Ricordiamo – scrivono i presuli spagnoli – alcuni principi basilari da tener presente nel momento dell’esercizio, libero e responsabile, del diritto-dovere del voto. Si tratta di un contributo molto importante al bene comune della società”. Infatti, continua la nota, “l’esercizio responsabile del voto esige, da parte di tutti, una conoscenza sufficiente dei programmi elettorali dei partiti politici e un’attenta valutazione dei mezzi proposti per la loro attuazione”. Di qui, l’appello rivolto ai cattolici, i quali, seguendo “i principi della giusta ragione e del Magistero della Chiesa, in particolare della sua Dottrina Sociale”, devono scegliere “tra le opinioni politiche compatibili con la fede e la legge naturale, quella che si conforma meglio con le esigenze del bene comune”. Per questo, i vescovi della Provincia ecclesiastica madrilena elencano cinque principi basilari: al primo posto, c’è il diritto alla vita che “deve essere tutelato in modo efficace dal concepimento fino alla morte naturale”. “Nessun bene sociale o personale – sottolinea con forza la nota episcopale – può giustificare l’eliminazione di un essere umano innocente, attraverso l’aborto, la pillola del giorno dopo o l’eutanasia”. Il secondo principio ribadito dai vescovi spagnoli è quello della difesa del diritto alla libertà religiosa: “Ciò comporta – scrivono – l’esigenza del rispetto del luoghi di culto e dei simboli religiosi, così come la tutela dell’espressione e della valorizzazione pubblica delle convinzioni religiose, specialmente quelle della fede cattolica”. E ancora, la Provincia ecclesiastica di Madrid sottolinea che “la famiglia deve essere oggetto di un riconoscimento specifico e di una promozione attenta” e che, di conseguenza, “le leggi e le disposizioni amministrative devono riconoscere, proteggere e promuovere l’istituzione del matrimonio, senza la quale non è possibile la vita familiare”. Su questo punto, i presuli iberici si soffermano ancora: “Secondo la giusta ragione, illuminata dalla fede, l’istituzione del matrimonio si basa sull’unione tra un uomo e una donna, un’unione libera e protesa alla realizzazione personale dei coniugi e alla procreazione”. Pertanto, “la protezione della famiglia richiede un accesso facile ad uno stile di vita degno e ad un lavoro che si accordi con le esigenze familiari, in particolare per i giovani”. Altro punto affrontato dalla Chiesa madrilena è quello della tutela del diritto, per i genitori, ad educare i figli “in accordo con le proprie convinzioni religiose, morali e pedagogiche”. Di qui, l’appello dei vescovi alle scuole statali, perché “si astengano dall’imporre una determinata educazione religiosa o morale e facilitino, piuttosto, la formazione che i genitori o gli alunni stessi scelgono in questo particolare ambito”. Infine, i presuli spagnoli chiedono la promozione di “un ordine economico giusto, che faciliti l’esercizio di un lavoro remunerato giustamente e che faccia particolare attenzione alle persone più colpite dalla crisi economica, così come agli immigrati, ai malati, agli anziani e a tutti gli emarginati”. Le ultime righe della nota esprimono l’auspicio che le elezioni del 22 maggio contribuiscano “alla promozione del bene comune” in tutta la regione. (I.P.)







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