Mons. Fitzgerald agli incontri milanesi della "Cattedra del Dialogo" sul rapporto
tra cristianesimo e islam
Sono ripresi ieri, e si protrarranno fino al 30 maggio, gli incontri della “Cattedra
del Dialogo”, promossi dal Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo dell’Arcidiocesi
di Milano, in collaborazione con il Centro culturale protestante, la Comunità di Sant’Egidio,
la Fondazione culturale San Fedele. Il servizio di Fabio Brenna:
“Prossimi
e distanti. Cristiani e musulmani a confronto” è il tema della "Cattedra del dialogo",
promossa dalla Diocesi di Milano con il Centro Ambrosiano di documentazione per le
religioni, Centro culturale protestante, Comunità di Sant’Egidio. Tre incontri, condotti
dall’islamista Paolo Branca dell’Università Cattolica, per riflettere oltre i luoghi
comuni e le barricate ideologiche. L’Islam, nato nel solco dell’ebraismo e del cristianesimo,
ha sempre rappresentato, con la sua stessa esistenza, una sfida verso i precedenti
monoteismi. Questione che si ripropone come ineludibile e perciò urgente in questi
nostri tempi. Nel primo incontro, mons. Michael Louis Fitzgerald, nunzio apostolico
in Egitto, già presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso,
ha affrontato il tema del rapporto fra cristiani e musulmani, partendo dall’esperienza
che è stata anche recentemente tragica, con le vittime che la comunità cristiana egiziana
ha dovuto piangere. Mons. Fitzgerald ha spiegato come, anche in Egitto, si consideri
irrinunciabile partire dal dialogo:
“Un’esperienza bella è stata l’incontro
al Cairo tra gli studenti universitari, cristiani e musulmani, che con grande difficoltà
si sono riuniti, si sono incontrati, hanno parlato insieme e hanno superato un po’
la paura dell’incontro. Direi che è stato un buon risultato, anche se questi incontri
sono ancora un po’ eccezionali: si dovrebbe, infatti, cercare di moltiplicare questi
incontri di dialogo, a tutti i livelli”.
Dall’esperienza maturata in
un clima di tensione, l’invito a continuare sulla strada del confronto e del dialogo…
“Credo
la conoscenza dell’altro: non una conoscenza superficiale, ma una conoscenza della
profondità della religione, sia cristiana, sia islamica. Credo che questo porterebbe
realmente a un maggior rispetto, l’uno per l’altro, e a una vera collaborazione”.
Mons. Fitzgerald ha poi voluto ricordare lo spirito che animò gli incontri
di Assisi, promossi dal Beato Giovanni Paolo II, e la grande Preghiera mondiale per
la Pace: eventi cui il presule partecipò proprio prima di assumere la responsabilità
del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. (mg)