2011-05-17 15:31:42

Elezioni amministrative in Italia. Vittoria del centrosinistra al primo turno a Torino e Bologna. Ballottaggi a Milano e Napoli


In primo piano, la politica italiana con i risultati delle elezioni amministrative che si sono svolte domenica e lunedì. Il centrosinistra ha vinto al primo turno a Torino e Bologna, mentre a Milano e Napoli si va al ballottaggio, tra due settimane. Il periodo che si apre è all’insegna della riflessione. Il servizio è di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

Dimezzate rispetto al 2006 le preferenze raccolte dal premier Silvio Berlusconi. Si attende un suo intervento in merito ai dati che evidenziano un calo di voti per il Pdl al 28 per cento. Senza dubbio la sorpresa maggiore è stata quella di Milano, dove il candidato del centrosinistra, Pisapia, ha conquistato il 48 per cento dei consensi contro il 41,6 per cento del sindaco uscente Moratti. Si va, dunque, al ballottaggio, con la Lega che attraverso diversi esponenti ha preso subito le distanze dalle accuse di non aver fatto abbastanza per sostenere i candidati alleati. Bossi è arrivato poco fa nella sede del suo partito, ma la riflessione si è già aperta non solo in seno alla maggioranza. Forte delle vittorie al primo turno a Torino, con Fassino, e a Bologna, con Merola, il segretario del Pd Bersani ha riunito i vertici del partito per oggi pomeriggio. Il nodo principale da sciogliere è Napoli, dove a giocarsi la partita tra due settimane sono il Pdl, con Lettieri, e l’Italia dei Valori, con De Magistris. La formazione di Di Pietro studia una proposta politica per Milano e Napoli da presentare agli altri partiti. Soddisfazione è stata espressa dal leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Vendola, e da quello dell’Udc Casini, con il Terzo Polo che però deve fare i conti con malumori già emersi all’interno di Futuro e libertà per l’Italia. Alcuni, infatti, vorrebbero appoggiare i vecchi alleati di Pdl e Lega.

Libia
In Libia proseguono i raid aerei della Nato contro strutture del regime. La notte scorsa colpiti un edificio dei servizi di sicurezza e la sede del Ministero di Ispettorato, ambedue situati nei pressi della residenza di Gheddafi. Il governo libico, intanto, boccia il mandato di arresto spiccato dalla Corte Penale internazionale nei confronti del colonnello, di uno dei suoi figli e del capo dei servizi di sicurezza. Secondo il portavoce del regime l’atto è “incoerente” perché “basato su informazioni fornite dai media”.

Siria
In Siria, il Ministero degli interni ha smentito la scoperta di una fossa comune nella città meridionale di Deraa, epicentro della repressione messa in atto dalle forze di sicurezza. Secondo attivisti, all’interno sarebbero stati ritrovati i corpi di persone scomparse durante le mobilitazioni del marzo scorso. Intanto, mentre migliaia di siriani sono in fuga dal Paese, ieri sera c’è stata una nuova manifestazione anti-governativa – la prima in notturna - in un sobborgo di Damasco.

Yemen
Tensione anche nello Yemen, dove non si fermano le manifestazioni di piazza contro il presidente Saleh, che non vuole lasciare il potere. Nella zona meridionale del Paese, invece, proseguono gli attacchi terroristici. Ieri sera, uomini armati hanno assaltato un posto di controllo uccidendo tre soldati di Sanaa.

Pakistan
Almeno due soldati pakistani sono rimasti feriti da colpi sparati da elicotteri della Nato, che avrebbero centrato per errore un posto di blocco dei militari pakistani nella zona del Waziristan del Nord. Il servizio è di Gabriele Papini:RealAudioMP3

L’episodio è avvenuto nel Waziristan del Nord e rischia di acuire ulteriormente le tensioni tra il Pakistan e la comunità internazionale, già alle stelle dopo la cattura di Bin Laden, avvenuta senza consultare le autorità di Islamabad. L’esercito del Pakistan ha presentato una nota di protesta contro la Nato in Afghanistan, accusandola di aver violato il proprio spazio aereo, in cui si chiede un incontro immediato con i responsabili militari della Nato. Stamane, inoltre, il ministro degli Esteri del Pakistan ha ammesso il fallimento dell’intelligence pakistana nel blitz americano di Abbottabad. Intanto, è salito a 98 morti il bilancio del duplice attentato contro un centro di polizia, avvenuto venerdì a nord di Peshawar, per vendicare l’uccisione del capo di Al Qaeda. In questo quadro, il premier pakistano Gilani è arrivato in Cina per una visita ufficiale, esprimendo apprezzamento per il fatto che “in tutte le circostanze difficili la Cina sia rimasta vicina al Pakistan”. In programma incontri con il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao, centrati tra l’altro sulla lotta al terrorismo, e la firma di accordi di cooperazione economica.

Afghanistan
L'amministrazione americana ha accelerato le trattative dirette con i talebani, iniziate diversi mesi fa. Lo scrive oggi il "Washington Post", spiegando che la speranza è di poter permettere al presidente Obama di annunciare progressi verso una soluzione della guerra afghana quando sarà avviato il ritiro delle truppe a luglio, nell'ambito del passaggio di responsabilità alle forze afghane previsto entro il 2014. Nei primi incontri diretti, i talebani avrebbero presentato una lista di richieste, compresa la liberazione di 20 guerriglieri reclusi nella prigione di Guantanamo.

Medio Oriente
La Casa Bianca definisce “inaccettabile” il coinvolgimento della Siria nell’incitazione alle manifestazioni sulle alture del Golan, ai confini con Israele. Da più fronti giunge anche l’invito alla moderazione, dopo le recenti repressioni palestinesi da parte dell’esercito ebraico. Insistere per la ripresa dei negoziati di pace è l’appello del presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, in visita in Israele.

Egitto
L'ex presidente egiziano, Mubarak, ha intenzione di chiedere scusa alla nazione attraverso un messaggio registrato. Secondo la stampa locale prometterà la restituzione di quanto sottratto al popolo. Probabile anche la richiesta di un decreto di grazia, che sarebbe allo studio della giunta militare al potere.

Marocco
Le autorità marocchine hanno usato lacrimogeni e manganelli per reprimere una rivolta carceraria da parte di presunti terroristi islamici che sono saliti su un tetto chiedendo l’amnistia o la revisione dei loro casi. Circa 150 persone hanno preso parte alla protesta nella prigione di Zaki a Sale, a Nord Est della capitale Rabat. Almeno 30 persone sono rimaste ferite.

Sudafrica
Nelson Mandela, novantaduenne ex presidente ed eroe della lotta contro l’apartheid, sottoposto da gennaio a speciali cure mediche, ha votato nella sua casa di Johannesburg per le elezioni amministrative in programma domani in tutto il Paese. Per la prima volta il “partito dei bianchi” presenta un candidato nero, per giunta di Soweto, il sobborgo simbolo della lotta all’apartheid: accade a Johannesburg, principale città del Sudafrica e forse il test politico più importante delle elezioni amministrative di mercoledì.

Costa d’Avorio
La Costa d’Avorio tornerà a essere una terra “ospitale” e rispettosa dei diritti di tutti, in particolare delle comunità straniere: lo ha promesso ieri il presidente Ouattara al termine di una visita nel vicino Burkina Faso, un Paese che ha spinto dall’altra parte del confine oltre tre milioni di migranti.

Strauss-Kahn
Resta in carcere Dominique Strauss-Kahn: la giustizia statunitense ha negato la libertà su cauzione al direttore del Fondo monetario internazionale, che rischia oltre 74 anni di carcere per doppia violenza sessuale, tentato stupro e sequestro di persona. Da New York, ci riferisce Elena Molinari:RealAudioMP3

Ha passato la notte a Rikers Island, una delle carceri più grandi di New York, Dominique Strauss-Kahn, cui ieri il giudice ha negato la libertà su cauzione. Il capo del Fondo Monetario Internazionale, accusato di violenza sessuale ai danni di una cameriera d’albergo, è stato, infatti, ritenuto a rischio di fuga. Dovrà ricomparire in tribunale il 20 maggio, dove un gran giurì popolare confermerà o meno le incriminazioni a suo carico. Il procuratore distrettuale di Manhattan, intanto, ha aggiunto l’accusa di sodomia a quelle di aggressione sessuale e sequestro di persona e ha portato all’attenzione del giudice l’esistenza di un precedente "assalto" perpetrato dall’accusato: forse quello della giornalista francese, Tristane Banon, che sta considerando di sporgere denuncia contro Strauss-Kahn per un tentativo di violenza subito nel 2002. Intanto, all’Fmi è scattata la successione, con i Paesi emergenti che premono per conquistare il vertice dell’istituto tradizionalmente a guida europea.

Irlanda
Lo storico viaggio della Regina Elisabetta II in Irlanda si è aperto oggi all'insegna di un allarme-bomba: un ordigno esplosivo è stato trovato, ieri sera, nel vano bagagli di un autobus alla periferia di Maynooth, nella contea di Kildare, ed è stato disinnescato dagli artificieri. Un secondo allarme, in una stazione dei tram a ovest di Dublino, si è rivelato falso. Dall’Irlanda, Enzo Farinella:RealAudioMP3

Quella della Regina Elisabetta, la prima di un monarca inglese alla Repubblica, rappresenta uno straordinario momento nella storia dell'isola, come ha dichiarato, ieri, il presidente irlandese, Mary McAleese. In realtà, essa segna un momento di maturità per le relazioni anglo-irlandesi, il riavvicinamento tra le due nazioni, divise da una dominazione secolare e da rancori non del tutto sopiti per un’arbitraria divisione dell’isola - sei Contee o Provincie sono ancora sotto dominio inglese -, per la quale nessuno ha votato nel 1921. Ci sono anche recriminazioni inglesi per decenni di attentati e minacce da parte dell’Ira. Questa visita dovrebbe consolidare il processo di pace, iniziato nel 1998 con l’Accordo di Belfast, che ha portato nazionalisti e unionisti al tavolo delle trattative per un governo di coalizione nel Nord Irlanda, che ancora persiste. Inoltre, la stragrande maggioranza della popolazione irlandese vuole la pace. La visita, iniziata oggi con l'arrivo della Regina nell'aeroporto militare di Baldonnel, come prevedibile, avviene in una capitale blindata. Artificieri hanno fatto esplodere, questa notte, una bomba rudimentale, trovata in un autobus, vicino l'Universitá di Maynooth, mentre un pacco sospetto lasciato lungo la linea del tram di Dublino in mattinata si é rivelato una beffa. Nei giorni scorsi, simili incidenti erano stati registrati con quattro bombe rudimentali, rese innocue dagli artificieri nella capitale irlandese, con un 44enne sedicente simpatizzante di Al Qaeda, arrestato, e quattro uomini fermati per la scoperta di armi sulla macchina in cui viaggiavano. Allarmi per la sicurezza della Regina vengono dalla rinascita di gruppuscoli di dissidenti estremisti, responsabili nei mesi scorsi di attentati vari e dell’uccisione di un poliziotto nell’Irlanda del Nord, da atavici sentimenti anti-britannici e dal rischio terrorismo dopo l’uccisione di Osama Bin Laden. La visita della Regina coincide inoltre con l’anniversario delle bombe di Dublino e Monaghan, quando 36 persone sono morte, esattamente 37 anni fa, nelle due città, l’atrocità più grave che la Repubblica abbia conosciuto durante i 30 anni di guerriglia nel Nord Irlanda. Gli allarmi destano preoccupazioni, ma gli ottomila poliziotti e duemila soldati, coinvolti nel servizio d’ordine, son capaci di far fronte a simili inquietudini per la sicurezza della regina.

Brasile
Il governo brasiliano ha chiesto oggi all'Organizzazione della Conferenza Islamica (Oci) di essere autorizzato a far parte dell'organismo come osservatore. Una richiesta in tal senso è stata presentata dall'ambasciatore brasiliano in Arabia Saudita e nello Yemen, Luiz Canaes. In merito, il segretario dell'Oci, Ekmeledin Ihsan Oglo, ha assicurato che adotterà “le misure necessarie per consentire l'incorporazione del Brasile nell’organismo” e che “aiuterà” il Paese ad adempiere ai requisiti necessari per essere accettato come osservatore.

Argentina
Il governo argentino ha annunciato ufficialmente la data delle prossime elezioni presidenziali che si svolgeranno il 23 ottobre, con eventuale ballottaggio il 20 novembre. Lo riferisce l'agenzia Telam, dopo il decreto sul calendario elettorale firmato dalla presidente Cristina Kirchner. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata e Gabriele Papini)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 137







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