Africa: un rapporto del Minorities Rights Group indica i Paesi a rischio massacri
Il Minorities Rights Group lancia l’allarme sui possibili massacri delle minoranze
in Africa. Secondo il rapporto Peoples under Threat, dedicato al tema dei diritti
violati delle minoranze nel mondo, e citato dall’agenzia Fides, i Paesi africani più
a rischio sono Somalia, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia e Nigeria.
Ma rispetto allo scorso anno il pericolo aumenta anche in Costa d’Avorio, Uganda,
Guinea e Libia. Per quanto riguarda la situazione libica, il rapporto nota che “le
morti dei civili sono aumentate dall’avvio dell’azione militare internazionale in
particolare a Misurata e nelle città della costa centrale” nel momento in cui “le
truppe fedeli al colonnello Gheddafi hanno lanciato un energico tentativo di riprenderne
il controllo”. In più, a Zuwara, riconquistata a metà marzo dall’esercito governativo,
500 berberi sono fuggiti in Tunisia. Ma anche nelle aree controllate dai ribelli sono
stati segnalati abusi: si concentrano per lo più qui, infatti, gli atti di razzismo
verso lavoratori stranieri e libici di pelle scura. Secondo testimonianze raccolte
dall’Alto commissariato Onu per i Rifugiati (Acnur), molti lavoratori africani sono
dovuti fuggire dopo essere stati falsamente accusati di essere mercenari di Gheddafi.
Più di 500mila persone hanno lasciato la Libia dall’inizio della crisi. Si tratta
di buona parte della forza lavoro straniera. Anche durante lo scontro in Costa d’Avorio
tra il presidente eletto Alassane Ouattara e il capo dello Stato uscente Laurent Gbagbo
si sono verificati massacri di civili. Tra questi, quello della fine di marzo a Duékoué,
nell’ovest del Paese. Secondo il rapporto, anche dopo la cattura di Gbagbo “il rischio
di uccisioni rimane alto”. Gli sfollati interni sono un milione, e sono presenti “milizie
armate da entrambe le parti”. A rischio è anche l’Uganda, dove i leader dell’opposizione
vengono arrestati arbitrariamente, e non c’è fiducia tra governo centrale, partiti
politici e regni tradizionali. (D.M.)