Uno sguardo attento alle crisi di ieri e di oggi viene da Firenze, dove è in corso
il Convegno “Il Mediterraneo e le città. Prospettive economiche, culturali e spirituali
tra regioni e popoli”. L’incontro, promosso dalla “Fondazione Giovanni Paolo II per
il dialogo, la cooperazione e lo sviluppo” ha in programma sino a domani interventi
e dibattiti sugli eventi in corso in alcune regioni della sponda meridionale del Mare
Nostrum. Vi partecipano a vari livelli rappresentanti di tutti i Paesi mediterranei.
Da Firenze, Giancarlo La Vella:
Il Mar Mediterraneo
è un luogo ideale di confronto e di incontro tra Europa Africa e Asia. Questo non
solo per evidenti motivi geografici ma anche perché la globalizzazione oggi per questa
regione non è solo economica ma necessariamente anche politica e sociale. Ad aprire
gli interventi odierni padre Ibrahim Faltas, della Custodia francescana di Terra Santa,
che ha evidenziato come da sempre i francescani hanno portato avanti il dialogo in
una regione come il Medio Oriente dove oggi più che mai è necessario aprire un confronto
stabile e proficuo tra israeliani e palestinesi. Lo hanno fatto partendo dal basso,
aprendo scuole, luoghi di accoglienza, fornendo alloggi, avviando iniziative per promuovere
il dialogo tra cristiani, musulmani e d ebrei. Poi l’impegno diuturno per fermare
l’esodo delle famiglie cristiane. “laddove Gesù è nato, morto e risorto, non è pensabile
- ha detto - che un giorno non vi siano più cristiani”. “Se non ci sarà pace a Gerusalemme
- ha concluso padre Faltas riprendendo le parole di Giovanni Paolo II - non ci sarà
pace in tutto il mondo. Poi tra gli altri è stata la volta del sindaco di Sarajevo,
Alija Behmen, che - ricordando il doloroso periodo della guerra civile in ex-Jugoslavia
- ha sottolineato l’apporto decisivo di tutta la comunità internazionale per passare
con tutte le difficoltà del caso dalla dittatura alle democrazie odierne. Dalla guerra
al confronto e poi al dialogo e alla pace. Quindi, la particolare esperienza di "Rondine"
la cittadina della pace di Arezzo, un’esperienza unica nella quale russi, ceceni e
georgiani, israeliani, palestinesi e libanesi, o indiani e pachistani, in pratica
i nemici di oggi per antonomasia, ha detto il presidente di "Rondine" Franco Vaccari,
si incontrano, studiano e lavorano insieme per poi tornare nei loro Paesi portando
i valori di convivenza e tolleranza che soli possono abbattere muri frontiere violenze
e incomprensioni. Non casuale infine la sede, Firenze, di questo convegno che si ispira
chiaramente a quei “Colloquia mediterranea” voluti da Giorgio La Pira, storico sindaco
della città e infaticabile promotore del dialogo e della pace nel mondo.