2011-05-15 15:20:42

La GB chiede più pressione militare su Gheddafi mentre un emissario ONU in Libia cerca vie di dialogo


In Libia proseguono le azioni dei militari di Gheddafi, che puntano ad attaccare i ribelli alle spalle passando dalla vicina Tunisia. L’ONU tenta la carta del dialogo tra le parti inviando un suo emissario nel Paese, mentre sono incessanti i raid aerei della Nato: dopo la Francia, anche la Gran Bretagna vuole aumentare la pressione militare sul colonnello. Il servizio è di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

L’uccisione di Gheddafi non è l’obiettivo del mandato della Nato, che intende colpire forze che minacciano i civili, ma è compatibile con le regole del mandato stesso. Lo ha ricordato il capo delle forze armate britanniche che ha invocato la necessità di intensificare l’azione militare, di “ampliare il raggio dei bersagli” e quindi di includere le infrastrutture a sostegno del regime. L’obiettivo di Londra è quello di impedire al rais di restare al potere, mentre i caccia della Nato la notte scorsa sono tornati in azione nei pressi di Tripoli. I crociati – secondo la retorica del regime - hanno colpito bersagli “civili e militari” provocando “danni umani e materiali”. Difficile stabilire un bilancio, come è difficile prevedere l’esito della missione diplomatica dell’Onu in partenza oggi. Ban Ki-moon, nell’intenzione di avviare un dialogo, ha inviato nuovamente un suo emissario nel Paese, dopo un colloquio telefonico con il premier libico che ha assicurato la volontà di riceverlo. Il conflitto, intanto, rischia di coinvolgere anche la Tunisia. Ormai è chiaro che i soldati di Gheddafi vogliono sorprendere i ribelli alle spalle. A confermarlo sono continui sconfinamenti nel territorio tunisino: l’ultimo è avvenuto ieri ad opera di 200 militari libici che sono stati respinti dalle forze tunisine. La tensione nell’area di frontiera resta alta: stamattina agenti di Tunisi hanno arrestato due sospetti terroristi con indosso una cintura esplosiva, forse appartenenti ad Al Qaeda nel Maghreb islamico. Ma la Tunisia resta anche la meta preferita dei militari libici che decidono di abbandonare Gheddafi. Ieri altri tre ufficiali disertori hanno raggiunto le coste tunisine a bordo di una barca e si sono consegnati.







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