2011-05-13 09:24:16

La Caritas Internationalis festeggia i suoi 60 anni con un viaggio in treno d’epoca dal Vaticano a Orvieto


La Caritas Internationalis compie 60 anni: nata nel 1951, è una Confederazione di organismi caritativi, in genere Caritas nazionali, che coordina gli aiuti umanitari della Chiesa cattolica nel mondo. L’organismo festeggerà questa felice data il 21 maggio prossimo con una iniziativa particolare chiamata “Caritas Express”: un viaggio in treno con partenza dalla Stazione Vaticana e arrivo ad Orvieto. Torna così ad aprirsi eccezionalmente il grande portone scorrevole che divide i binari del Vaticano da quelli italiani. Il “Caritas Express” sarà trainato da una locomotiva a vapore del 1915 e sarà composto da vetture d’epoca, con al centro la carrozza del treno che il 4 ottobre 1962 ospitò Papa Giovanni XXIII nel suo storico viaggio ad Assisi. Ci parla di questa iniziativa Robert Vitillo, rappresentante della Caritas Internationalis presso l’Ufficio Onu di Ginevra e uno degli organizzatori dell’evento. L’intervista è di Emer McCarthy:RealAudioMP3

R. - L’iniziativa è stata proposta dall’ambasciatore australiano presso la Santa Sede che, essendo un esperto di treni ed essendo stato in passato direttore di una compagnia privata di treni in Australia, ha avuto questa idea per celebrare questa nostra ricorrenza, sottolineando che il nostro anniversario deve essere un momento di gioia, è un qualcosa che dobbiamo festeggiare. Rappresenta, inoltre, un’opportunità per richiamare l’attenzione non soltanto sull’anniversario in sé, ma anche su tutto quello che rappresenta il lavoro e la missione della Caritas. C’è stato, tra l’altro, riguardo a questo anche un precedente storico: nel passato Caritas Internationalis faceva partire dei treni di aiuti destinati alle vittime delle alluvioni in Italia, nel Nord Italia: nei nostri archivi abbiamo ancora le foto delle partenze di questi treni… Avevamo quindi contatti con le Ferrovie dello Stato italiano e questo ci ha permesso di realizzare l’iniziativa in stretta collaborazione con il Governatorato della Città del Vaticano e con le Ferrovie dello Stato italiano.

D. - Non c’è dubbio che la Caritas Internationalis è una realtà della Chiesa universale molto attiva in tante situazioni in diverse parti del mondo: in questi 60 anni quali sono stati i successi della Caritas e quali, invece, sono ancora le sfide da affrontare?

R. - I successi della Caritas Internationalis sono quelli tipici della nostra missione: una missione anzitutto di coordinamento nei problemi umanitari, specialmente nei disastri naturali o nelle emergenze dovute a situazioni di guerra; una missione di coordinamento della risposta della Caritas Internationalis e della Chiesa stessa in favore delle vittime di queste situazioni. Ma la nostra missione è anche quella di parlare con e per le persone che non hanno voce, le persone che sono vittime d’ingiustizie, di problemi sociali. Come Caritas Internationalis abbiamo contatti con le strutture intergovernative e questo ci permette di parlare con coloro che decidono proprio le politiche relative a queste persone in difficoltà e ci permette anche di portare alla luce l’esperienza e i bisogni di queste persone povere, vittime di guerra, di violenza… Inoltre cerchiamo - sempre seguendo quella che è la nostra missione - di mettere in condizione le Caritas nazionali di rispondere ai poveri in modo certamente professionale, ma anche in conformità con quello che è il mandato del Vangelo.

D. - Come conciliare gli obblighi di un’organizzazione umanitaria, che deve essere efficiente e competente, con la dimensione spirituale della carità?

R. - Secondo me, non c’è una grande differenza fra un lavoro efficace e competente che deve rispondere a problemi concreti come la povertà e seguire il Vangelo. A questo riguardo credo che noi potremmo veramente imparare molto dai poveri stessi, perché loro devono essere molto “efficaci” per riuscire a sopravvivere, per trovare qualcosa da mangiare ogni giorno, ma sono anche totalmente aperti, nelle loro vite, all’azione di Dio. Secondo me anche la Caritas deve seguire questo esempio: essere competenti, essere dei professionisti, ma anche essere totalmente dipendenti da Dio per quanto riguarda la nostra efficacia.

D. - Questa iniziativa “Caritas Express” si tiene non solo in occasione dei 60 anni della Caritas Internationalis, ma anche alla vigilia dell’apertura della 19.ma Assemblea generale, che vedrà riuniti a Roma i rappresentanti nazionali di tutti i 165 Paesi in cui opera Caritas Internationalis. Qual è il tema di quest’Assemblea?

R. - Il tema di questa Assemblea generale è: “Un’unica famiglia umana. Povertà zero”. I membri del nostro Comitato esecutivo hanno riflettuto molto approfonditamente su questo tema, perché tutti noi siamo coscienti che “povertà zero” sia una cosa molto, molto difficile da raggiungere in questo mondo; ma siamo anche convinti del fatto che non dovrebbe esserci povertà in un mondo caratterizzato da così tanta ricchezza: tuttavia possiamo trovare la soluzione per arrivare a “povertà zero” costruendo proprio un’unica famiglia umana! (mg)







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