La Caritas Internationalis festeggia i suoi 60 anni con un viaggio in treno d’epoca
dal Vaticano a Orvieto
La Caritas Internationalis compie 60 anni: nata nel 1951, è una Confederazione di
organismi caritativi, in genere Caritas nazionali, che coordina gli aiuti umanitari
della Chiesa cattolica nel mondo. L’organismo festeggerà questa felice data il 21
maggio prossimo con una iniziativa particolare chiamata “Caritas Express”: un viaggio
in treno con partenza dalla Stazione Vaticana e arrivo ad Orvieto. Torna così ad aprirsi
eccezionalmente il grande portone scorrevole che divide i binari del Vaticano da quelli
italiani. Il “Caritas Express” sarà trainato da una locomotiva a vapore del 1915 e
sarà composto da vetture d’epoca, con al centro la carrozza del treno che il 4 ottobre
1962 ospitò Papa Giovanni XXIII nel suo storico viaggio ad Assisi. Ci parla di questa
iniziativa Robert Vitillo, rappresentante della Caritas Internationalis presso
l’Ufficio Onu di Ginevra e uno degli organizzatori dell’evento. L’intervista è di
Emer McCarthy:
R. - L’iniziativa
è stata proposta dall’ambasciatore australiano presso la Santa Sede che, essendo un
esperto di treni ed essendo stato in passato direttore di una compagnia privata di
treni in Australia, ha avuto questa idea per celebrare questa nostra ricorrenza, sottolineando
che il nostro anniversario deve essere un momento di gioia, è un qualcosa che dobbiamo
festeggiare. Rappresenta, inoltre, un’opportunità per richiamare l’attenzione non
soltanto sull’anniversario in sé, ma anche su tutto quello che rappresenta il lavoro
e la missione della Caritas. C’è stato, tra l’altro, riguardo a questo anche un precedente
storico: nel passato Caritas Internationalis faceva partire dei treni di aiuti destinati
alle vittime delle alluvioni in Italia, nel Nord Italia: nei nostri archivi abbiamo
ancora le foto delle partenze di questi treni… Avevamo quindi contatti con le Ferrovie
dello Stato italiano e questo ci ha permesso di realizzare l’iniziativa in stretta
collaborazione con il Governatorato della Città del Vaticano e con le Ferrovie dello
Stato italiano.
D. - Non c’è dubbio che la Caritas Internationalis è
una realtà della Chiesa universale molto attiva in tante situazioni in diverse parti
del mondo: in questi 60 anni quali sono stati i successi della Caritas e quali, invece,
sono ancora le sfide da affrontare?
R. - I successi della Caritas Internationalis
sono quelli tipici della nostra missione: una missione anzitutto di coordinamento
nei problemi umanitari, specialmente nei disastri naturali o nelle emergenze dovute
a situazioni di guerra; una missione di coordinamento della risposta della Caritas
Internationalis e della Chiesa stessa in favore delle vittime di queste situazioni.
Ma la nostra missione è anche quella di parlare con e per le persone che non hanno
voce, le persone che sono vittime d’ingiustizie, di problemi sociali. Come Caritas
Internationalis abbiamo contatti con le strutture intergovernative e questo ci permette
di parlare con coloro che decidono proprio le politiche relative a queste persone
in difficoltà e ci permette anche di portare alla luce l’esperienza e i bisogni di
queste persone povere, vittime di guerra, di violenza… Inoltre cerchiamo - sempre
seguendo quella che è la nostra missione - di mettere in condizione le Caritas nazionali
di rispondere ai poveri in modo certamente professionale, ma anche in conformità con
quello che è il mandato del Vangelo.
D. - Come conciliare gli obblighi
di un’organizzazione umanitaria, che deve essere efficiente e competente, con la
dimensione spirituale della carità?
R. - Secondo me, non c’è una grande
differenza fra un lavoro efficace e competente che deve rispondere a problemi concreti
come la povertà e seguire il Vangelo. A questo riguardo credo che noi potremmo veramente
imparare molto dai poveri stessi, perché loro devono essere molto “efficaci” per riuscire
a sopravvivere, per trovare qualcosa da mangiare ogni giorno, ma sono anche totalmente
aperti, nelle loro vite, all’azione di Dio. Secondo me anche la Caritas deve seguire
questo esempio: essere competenti, essere dei professionisti, ma anche essere totalmente
dipendenti da Dio per quanto riguarda la nostra efficacia.
D. - Questa
iniziativa “Caritas Express” si tiene non solo in occasione dei 60 anni della Caritas
Internationalis, ma anche alla vigilia dell’apertura della 19.ma Assemblea generale,
che vedrà riuniti a Roma i rappresentanti nazionali di tutti i 165 Paesi in cui opera
Caritas Internationalis. Qual è il tema di quest’Assemblea?
R. - Il
tema di questa Assemblea generale è: “Un’unica famiglia umana. Povertà zero”. I membri
del nostro Comitato esecutivo hanno riflettuto molto approfonditamente su questo tema,
perché tutti noi siamo coscienti che “povertà zero” sia una cosa molto, molto difficile
da raggiungere in questo mondo; ma siamo anche convinti del fatto che non dovrebbe
esserci povertà in un mondo caratterizzato da così tanta ricchezza: tuttavia possiamo
trovare la soluzione per arrivare a “povertà zero” costruendo proprio un’unica famiglia
umana! (mg)