I vescovi del Secam a Washington: più sostegno della Chiesa americana alle vocazioni
africane
Quello che manca alla Chiesa in Africa non sono le vocazioni, che abbondano, ma la
formazione. È quanto afferma all’agenzia Cns il cardinale tanzaniano Polycarp Pengo,
arcivescovo di Dar es-Salaam e presidente del Simposio delle Conferenze episcopali
dell’Africa e del Madagascar (Secam), in visita in questi giorni a Washington con
una delegazione di vescovi africani. Scopo della visita è appunto di chiedere il sostegno
della Chiesa americana per migliorare la qualità della formazione del clero e dei
religiosi nel continente. Secondo il cardinale Pengo, un’ipotesi su cui lavorare sarebbe
l’invio di negli Stati Uniti di seminaristi africani che una volta laureati potrebbero
tornare nei loro Paesi per insegnare. Per mons. Charles Palmer-Buckle, arcivescovo
di Accra, questo bisogno di formazione non riguarda solo sacerdoti e religiosi, ma
anche i fedeli laici: “Quando parliamo di agenti di evangelizzazione – ha detto il
presule ghanese alla Cns - dobbiamo pensare a leader laici, ossia catechisti, insegnanti,
politici e genitori cattolici, ben formati soprattutto sulla dottrina sociale della
Chiesa”. Una necessità tanto più pressante in questo periodo di grandi rivolgimenti
sociali in cui cresce nel continente l’aspirazione alla democrazia. “La Chiesa cattolica
– ha aggiunto - ha bisogno di persone qualificate nel campo politico, economico, finanziario
e nelle professioni, persone in grado di diffondere la dottrina sociale e il punto
di vista cattolico”. Centrale in questo senso, ha sottolineato il card. Pengo, è il
ruolo delle università cattoliche in Africa. Non solo, ma dal momento che esse accolgono
anche numerosi studenti non cattolici, secondo il porporato, esse possono dare un
contributo importante alla promozione del dialogo religioso, contrastando la propaganda
dei movimenti fondamentalisti islamici che mina la pace nel continente. Non meno importante
per mons. Palmer-Buckle è il ruolo che esse possono svolgere per contrastare il contagio
del materialismo, dell’ateismo e del relativismo che oggi minaccia anche i Paesi africani,
come ha ricordato Benedetto XVI in occasione del suo viaggio in Africa. Per queste
ragioni, ha concluso, la formazione permanente alla fede è ormai una sfida ineludibile
per la Chiesa africana. (Cns – ZENGARINI)