2011-05-12 12:32:22

Il Papa alla B’nai B’rith International: ebrei e cristiani cooperino a migliorare il mondo


Ebrei e cristiani possono contribuire insieme al bene dell’umanità e rispondere alle sfide della società attuale. E’ quanto ha affermato Benedetto XVI incontrando, stamani, una delegazione della “B’nai B’rith International”, organizzazione ebraica fondata a New York nel 1843, che ha tra i vari obiettivi la lotta al razzismo e all’antisemitismo. Il servizio di Amedeo Lomonaco: RealAudioMP3

"There are many ways in wich Jews and Christians can cooperate…"
“Ci sono molti modi attraverso cui ebrei e cristiani possono cooperare per il miglioramento del mondo", in conformità con la volontà di Dio "per il bene dell'umanità”. Il pensiero – spiega il Papa – va immediatamente “ad opere concrete di carità e di servizio ai poveri”, ma una delle cose più importanti che ebrei e cristiani possono fare insieme è quella di portare “la comune testimonianza della fede profondamente radicata” nel fatto che ogni uomo e ogni donna sono stati creati ad immagine di Dio e così hanno “una dignità inviolabile”.

"This conviction remains the most secure basis…"
“Questo convincimento resta il più sicuro fondamento per l’impegno, da parte di tutti, nel difendere e promuovere i diritti inalienabili di ogni essere umano”. Il Pontefice, ricordando l’incontro del Comitato Internazionale di Raccordo tra Cattolici ed Ebrei tenutosi alla fine di febbraio a Parigi, sottolinea come sia stato affermato il desiderio di cattolici ed ebrei di essere uniti per affrontare insieme le “immense sfide” in un mondo che cambia rapidamente, e il “dovere religioso” di combattere la povertà, l'ingiustizia, la discriminazione e la negazione dei diritti umani universali. Il Santo Padre ricorda anche che in un recente incontro, tenutosi a marzo a Gerusalemme, tra delegazioni del Gran Rabbinato di Israele e la Commissione della Santa Sede per i Rapporti Religiosi con l’Ebraismo, l’accento è stato posto sulla necessità di “promuovere un’accurata comprensione del ruolo della religione nella vita delle nostre società di oggi” capace di correggere una visione “puramente orizzontale”, e di conseguenza incompiuta, “della persona umana e della convivenza sociale”. Il Santo Padre esorta quindi a superare questa visione materiale della vita umana per un risveglio della spiritualità:

"The life and work of all believers should bear constant witness…"
“La vita e il lavoro di tutti i credenti dovrebbero dare costante testimonianza del trascendente, e puntare a realtà invisibili che si trovano al di là di noi e incarnino la convinzione che una Provvidenza amorevole e misericordiosa guida l'esito finale della storia”, e non importa quanto difficile e minaccioso possa apparire il viaggio lungo il percorso. Attraverso il profeta Geremia – conclude il Papa - abbiamo questa certezza: “Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo - dice il Signore - progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza”.







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