Assemblea dei vescovi brasiliani. Mons. Steiner: una Chiesa in stato permanente di
missione
Prosegue ad Aparecida la 49.ma Assemblea generale dei vescovi brasiliani. Durante
i lavori, che si concluderanno domani, ci sono state alcune nomine importanti. Il
cardinale Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida, è stato eletto nuovo
presidente della Conferenza episcopale, mentre il vescovo della Prelatura di São
Felix, Leonardo Ulrich Steiner, è stato chiamato a ricoprire l’incarico di segretario
generale. Il nostro inviato Silvonei Protz ha intervistato mons. Leonardo
Ulrich Steiner chiedendogli anzitutto quali siano ora le sue priorità:
R. - Servire:
essere un servitore della Chiesa nella nostra realtà del Brasile. Il Brasile è quasi
un continente, con diversità così grandi tra le varie realtà sociali e politiche.
La nostra Chiesa vuole essere una Chiesa molto presente, una Chiesa molto viva, e
il segretario generale coordina un po’ questa azione della Chiesa.
D.
- Quali sono le grandi sfide dei prossimi quattro anni della Chiesa in Brasile, tanto
più che sono state approvate le Direttive dell’azione pastorale evangelizzatrice della
Chiesa in Brasile?
R. - Nelle Direttive abbiamo evidenziato che ci sono
cinque urgenze. La prima è quella di essere sempre una Chiesa in stato permanente
di missione: annunciare, vivere e testimoniare Gesù Cristo. La seconda urgenza che
abbiamo nelle nostre nuove direttive è l’iniziazione alla vita cristiana: questo è
molto importante non soltanto per i bambini o i giovani, in Brasile ci sono molti
adulti che chiedono alla Chiesa di essere battezzati, ma perché stiamo sempre iniziando
a vivere il Vangelo, ad essere persone che maturano la propria vita e - come dice
San Paolo - che cercano di avere la stessa vita di Gesù Cristo, per essere rivestiti
di Cristo. La terza urgenza riguarda la Parola di Dio: portare la Parola di Dio ai
poveri; portare la Parola di Dio a tutte le persone, nelle città e fra le popolazioni
indigene e in tutte le altre realtà. Un’altra urgenza è formare comunità: la Chiesa
vista e vissuta come comunità di comunità. Questo pensiero è molto bello, perché è
molto bello pensare che le piccole comunità realizzino, piano piano, un modo di convivere
e di relazionarsi per testimoniare la Parola di Dio. L’altra emergenza è riuscire
a portare una vita piena a tutti: portare una vita piena a tutti vuol dire in tutte
le realtà e a tutte le persone, pensando anche come portare il Vangelo - ad esempio
- ai politici, ai mezzi di comunicazione, a tutti questi ambiti così diversi fra loro.
Vediamo se nei prossimi quattro anni riusciremo a mettere in atto queste cinque urgenze.
(mg)