Usa: nuovo pressante appello dei vescovi contro i drastici tagli ai danni dei più
poveri
Mentre prosegue il dibattito sulla Legge finanziaria al Congresso, i vescovi degli
Stati Uniti hanno rivolto un nuovo pressante appello contro i drastici tagli di bilancio
ai danni dei più poveri e vulnerabili. In una lettera ai membri del Senato firmata
da mons. Howard James Hubbard e da mons. Stephen Edward Blaire, rispettivamente presidenti
della Commissione per la giustizia internazionale e la pace e della Commissione per
la giustizia nazionale e lo sviluppo umano della Conferenza episcopale, i presuli
sottolineano il dovere morale di tutelare i più deboli anche nelle attuali difficoltà.
“La qualità morale del dibattito sulla finanziaria – scrivono - non è determinata
dal partito che vince o dai potenti interessi che prevarranno, ma piuttosto da come
sono trattate le persone senza lavoro, affamate, senza casa o povere” la cui voce
“è troppo spesso assente in questi dibattiti”. La lettera riconosce che di fronte
alla pressante necessità di ridurre il deficit federale le decisioni da prendere non
saranno facili e chiede quindi “una leadership bipartisan, la definizione delle priorità
e una chiara visione morale”. “Le future finanziarie – afferma - non possono contare
su tagli sproporzionati ai servizi essenziali ai poveri”, ma dovranno richiedere “sacrifici
condivisi da tutti e quindi un adeguato aumento delle entrate fiscali, l’eliminazione
di inutili spese militari e di altre voci di spesa e di trovare una soluzione equa
per sostenere i costi futuri della spesa sanitaria e pensionistica”. I timori dell’episcopato
riguardano in particolare i tagli a Medicare, Medicaid e ad altri programmi che rischiano
di lasciare senza assistenza sanitaria più anziani, famiglie e poveri. Ma a preoccupare
i vescovi sono anche i tagli agli aiuti umanitari internazionali. Di qui l’appello
ai membri del Senato a sostenere i programmi anti-povertà e a rendere più efficienti
gli aiuti ai più indigenti dei Paesi più poveri. Da parte loro, i vescovi americani
si dicono prontii a collaborare con i due partiti “per una finanziaria che riduca
il deficit, protegga i poveri e i vulnerabili, promuova il bene comune, la vita e
la dignità umana”. Contro le drastiche riduzioni della spesa destinata ai programmi
e ai piani anti-povertà si sono mobilitate anche le altre Chiese cristiane che in
queste settimane hanno costituito una coalizione denominata “Circolo di protezione”
per sensibilizzare le istituzioni a porre al centro dell’azione sociale e politica
le fasce più emarginate della società. (A cura di Lisa Zengarini)