Nuove minacce di Al Qaeda per la morte di Bin Laden: “il peggio deve ancora arrivare”
Al Qaeda lancia nuove minacce contro gli Stati Uniti e promette ritorsioni per l’uccisione
di Osama Bin Laden. Intanto in Pakistan resta acceso il dibattito sul blitz americano
ad Abbottabad e sulle eventuali connivenze che per anni avrebbero protetto lo sceicco
saudita. Marco Guerra:
In un comunicato
apparso sui siti web islamisiti, il capo di Al Qaida nella penisola arabica, lo yemenita
Nasser al Wahishi, ha ammonito gli Stati Uniti che “il peggio deve ancora arrivare”
minacciando che sarà intensificata la Jihad, la “guerra santa”. “Gli americani
hanno ucciso lo sceicco - afferma il numero uno di al-Qaeda nella penisola arabica
- ma devono sapere che le braci della jihad ardono più ora che durante la sua vita”.
“Non pensate che la questione sia chiusa - prosegue - quel che vi attende è più forte
e dannoso”. E la scomoda figura di Osama Bin Laden continua a turbare la politica
pakistana e suoi rapporti con gli Stati Uniti. Dopo la relazione del premier Gilani,
l'Assemblea nazionale pachistana dovrebbe ascoltare venerdì, in una seduta a porte
chiuse, una comunicazione ufficiale delle forze armate su quanto accaduto il 2 maggio
ad Abbottabad. Intanto, un portavoce dei servizi militari ha detto che l’esercito
e il governo “sono sulla stessa lunghezza d'onda per far fronte in modo concreto
alla situazione”. Ieri i giornali hanno sostenuto che in un vertice presieduto dal
comandante dell'esercito, Ashfaq Parvez Kayani, erano emerse critiche all'atteggiamento
della classe politica pachistana che non aveva “fornito una risposta soddisfacente”
alle accuse provenienti da Washington. È sempre dal Pakistan arriva la precisazione
che, al momento, non è stata ricevuta alcuna “richiesta formale” dagli Usa di poter
interrogare le mogli di Osama Bin Laden. Il sottosegretario agli Esteri Salman Bashir
ha chiarito che se gli americani “vogliono avere accesso alle tre donne devono presentare
la richiesta attraversi i canali appropriati”. Smorza i toni il portavoce della Casa
Bianca, Jay Carney, dicendosi “sicuro” che il presidente Barack Obama avrà un colloquio
con il presidente pakistano Asif Ali Zardari.
Usa-immigrazione Per
gli Stati Uniti, la soluzione del problema immigrazione rappresenta non solo una questione
di sicurezza nazionale, ma anche di miglioramento economico per rendere il Paese più
competitivo. In questo quadro, dopo il fallimento di due anni fa, il presidente Obama
è tornato a proporre la riforma dell’immigrazione. Protezione dei confini, sanzioni
contro le aziende che sfruttano lavoratori illegali, regolarizzazione dei clandestini
che si autodenunceranno pagando le tasse arretrate e l’obbligo per gli immigrati di
imparare la lingua inglese, sono i punti salienti della riforma illustrati ieri da
Obama nel discorso tenuto a El Paso, in Texas, presso uno dei maggiori centri di frontiera
tra Stati Uniti e Messico. “Il presidente e il congresso non possono più aspettare
per affrontare questo importante problema”, ha commentato il presidente dei vescovi
americani, l’arcivescovo di Los Angeles, mons. Jose H. Gomez.
Vertice Usa
– Cina “Significativi progressi” sono stati compiuti nelle relazioni economiche
fra Cina e Stati Uniti. Lo ha detto il segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner,
a conclusione del 'dialogo strategico economico' che ha riunito a Washington le delegazioni
dei due Paesi. Nonostante le divergenze sui diritti umani, c’è stata l'intesa sulla
collaborazione militare per la sicurezza e su una maggiore trasparenza sulla valutazione
dello yuan. Francesca Baronio:
Prove di
dialogo tra Washington e Pechino. Si chiude in un clima, complessivamente positivo,
la terza sessione del dialogo strategico ed economico tra Cina e Stati Uniti. Il risultato
più concreto è quello di una collaborazione militare sulla sicurezza e la creazione
di un meccanismo che dovrebbe favorire una strategia comune in Asia. Passi avanti
anche sul piano economico, anche se non ci sono state ancora tappe chiare: Pechino
sembra più consapevole della necessità di rivalutare lo yuan nei confronti del dollaro.
Profonde divergenze restano invece sul fronte dei diritti umani. Sia il vice presidente
Biden che il segretario di Stato Clinton hanno sottolineato a chiare lettere come
Stati Uniti e Cina abbiano visioni e sensibilità profondamente divergenti in materia.
Il segretario di Stato, in particolare, ha espresso preoccupazione per i numerosi
casi di dissidenti, ma anche di avvocati, scrittori e artisti che sono detenuti con
motivazioni pretestuose o che sono spariti, fra cui l’archistar Ai Weiwei, autore
del famoso Stadio del Nido, simbolo delle Olimpiadi di Pechino 2008. Cortese ma decisa
la risposta del consigliere cinese Dai, che si è appellato al principio di “equality
and mutual respect”, sostenendo che la Cina ha compiuto progressi enormi nel rispetto
dei diritti umani, soprattutto sul piano economico-sociale. Ma anche qui, un piccolo
successo l’amministrazione di Obama l’ha ottenuto: si svolgerà, infatti, a Washington
nel 2012 la nuova sessione del dialogo sui diritti umani.
Stati Uniti,
continuano le esondazioni del Mississippi Il presidente Obama ha proclamato
ieri sera lo “stato di calamità” per le aree del Tennessee interessate dall'esondazione
del Mississippi. Questo consente di sbloccare fondi e di intervenire con misure aggiuntive
per cercare di contenere l'alluvione. Il provvedimento è arrivato dopo che il livello
del fiume ha toccato il suo picco a Memphis superando i 14 metri di altezza. Da lunedì
sono già 400 le persone che hanno lasciato le loro case per trasferirsi in rifugi
di emergenza.
Pakistan, parlamento approva legge a tutela delle donne sfigurate
con l’acido Il Parlamento pachistano ha approvato una legge ad hoc contro coloro
che sfigurano le donne con l’acido, una pratica utilizzata per punire offese legate
all'onore familiare. Il provvedimento è passato ieri all'unanimità. In base alla nuova
disposizione, l'attacco con acido o altre sostanze corrosive può essere punito con
una pena che va da 14 anni di reclusione all’ergastolo, oltre ad una pesante ammenda.
E' inoltre previsto un risarcimento alla vittima per le cure mediche e la riabilitazione.
Intanto un giornalista pachistano è rimasto ucciso ieri sera nell'esplosione di un’autobomba
a Peshawar, nel nord ovest del Paese. Il giornalista lavorava per la televisione statale
pachistana e aveva ricevuto minacce dai ribelli nei giorni scorsi.
Afghanistan,
respinto attacco di talebani Le forze di sicurezza afghane hanno riferito di
aver respinto un violento attacco da parte di centinaia di combattenti talebani nella
regione del Nuristan. “Circa 300 combattenti nemici hanno attaccato ieri sera diversi
posti di blocco della polizia, ma sono stati sconfitti”, ha riferito il capo della
polizia locale. A confermare la notizia il portavoce del ministero dell'Interno afghano,
secondo cui nel corso degli scontri, durati diverse ore, è scoppiata una sparatoria
nella quale sono morti quattro talebani e sono rimasti feriti tre agenti delle forze
di sicurezza.
Iraq, due morti per l’esplosione di una bomba a Tikrit Sono
due i morti per la bomba esplosa ieri sera in pieno centro a Tikrit, a nord di Baghdad,
al passaggio di una pattuglia della polizia. Lo hanno riferito la polizia e fonti
mediche, rivedendo al ribasso il primo bilancio di 11 morti. Le vittime sono due agenti,
mentre un terzo è rimasto ferito.
Tunisia, forze di sicurezza arrestano
due persone in possesso di esplosivi Le forze di sicurezza tunisine hanno arrestato
due libici trovati in possesso di esplosivi e bombe a mano, mentre stavano tentando
di rientrare nel loro Paese. Lo riferisce la tv Al Jazeera.
Iran, forze
di sicurezza uccidono un militante sunnita Le forze di sicurezza iraniane hanno
ucciso un militante dell'organizzazione sunnita Jundullah durante un'operazione a
Zahedan, nella provincia sudoccidentale del Baluchistan. L'organizzazione sunnita
rivendica l'indipendenza delle province del Sistan e del Baluchistan dall’Iran.
Consiglio
di Cooperazione del Golfo, critiche all’Iran I Paesi membri del Consiglio di
Cooperazione del Golfo (Ccg), hanno espresso “profonda inquietudine” per le interferenze
dell’Iran nei loro affari interni durante il vertice che si è svolto ieri sera a Riad.
Bce,
la Germania potrebbe sostenere la candidatura di Draghi “La Germania potrebbe
sostenere la candidatura di Mario Draghi come presidente della Bce”. E’ quanto afferma
il cancelliere tedesco Angela Merkel in un’intervista al quotidiano tedesco Die Zeit.
“Io conosco Mario Draghi. È una persona molto interessante e di grande esperienza
– spiega la Merkel - ed è molto vicino alle nostre idee per quanto riguarda la cultura
della stabilità e solidità nella politica economica”.
Giappone, la Tepco
accetta le condizioni del governo per i risarcimenti La Tepco, gestore della
centrale nucleare di Fukushima, ha accettato le condizioni imposte dal governo di
Tokio per poter essere aiutata a pagare i risarcimenti. La Tepco dovrà far fronte
ad ingenti richieste di pagamenti di danni da parte dei residenti costretti ad abbandonare
le loro case, oltre che dagli agricoltori e gli imprenditori rovinati dalla crisi
nucleare. Per poter essere aiutata finanziariamente a far fronte alle richieste, la
Tepco ha accettato un piano di tagli dei propri costi e di non porre un tetto massimo
alle richieste di risarcimento.
Microsoft compra Skype per 8,5 miliardi
di dollari Microsoft compra il provider di telefonia sul web “Skype” per 8,5
miliardi di dollari portando a termine la maggiore acquisizione della sua storia,
con la quale si rafforza nelle tecnologie per la comunicazione, da sempre core business
dell’azienda americana. “L'acquisizione aumenterà l'accessibilità dei servizi video
e voce in tempo reale, porterà vantaggi sia ai consumatori sia alle imprese”, si legge
in un comunicato diffuso dall’azienda. Il prezzo è superiore alle attese di Wall Street
e non inciderà sulla liquidità di Microsoft pari a 50,2 miliardi di dollari alla fine
di marzo. All’acquisizione di Skype erano interessate anche Google, Facebook e Cisco.
(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Gabriele Papini)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 131