2011-05-11 15:36:11

In Svizzera, campagna della Chiesa “A pesca di buone notizie”


Riconoscere con gratitudine le “grandi cose” che i cristiani compiono ogni giorno, in modo da ottenere un’immagine fedele della Chiesa e della sua vita, senza tacere eventuali, connesse problematiche, poiché “anch’esse fanno parte della realtà ecclesiale”. È l’obiettivo della campagna “À la pêche aux bonnes dépêches” (A pesca di buone notizie), lanciata nei giorni scorsi dalla Conferenza dei vescovi svizzeri. “I responsabili ecclesiali, ma anche tutti i cattolici e in particolare i media della Chiesa, hanno come sfida di diffondere le buone notizie”, ha detto padre Martin Werlen, abate di Maria Einsiedeln e responsabile dei media, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Berna, presso la “Maison ouverte La Prairie”. Gli aspetti negativi fanno certamente parte della realtà della Chiesa — ha sottolineato l’abate — “ma non bisogna dimenticare le notizie positive, se si vuole un’informazione completa, esatta e precisa”. Anche perché “le buone notizie sono all’origine della Chiesa, sono la vita della Chiesa, anche oggi”. Fra le “grandi cose” che spesso passano inosservate — si legge in un comunicato diffuso sul sito dei vescovi e ripreso dall’Osservatore Romano — c’è il volontariato. Saranno proprio i volontari, e le loro opere, al centro della campagna. Daniel Kosch, segretario generale della Conferenza centrale cattolica romana di Svizzera, ha fornito al riguardo cifre significative: il “Freiwilligen-Monitor 2010”, elaborato dalla Società svizzera di pubblica utilità, in collaborazione con l’Ufficio federale di statistica, mostra che il 29% delle donne e il 25% degli uomini cattolici sono impegnati nel volontariato. Numeri alla mano, significa che 870.000 cattolici in Svizzera fanno con regolarità del volontariato.La campagna “A pesca di buone notizie” spera di raccogliere, su internet, varie testimonianze dell’impegno dei volontari, come ha spiegato Laure-Christine Grandjean, del servizio di informazione della Conferenza episcopale, che curerà uno speciale sito web dove chiunque potrà inserire un messaggio per ringraziare i volontari, segnalando avvenimenti e iniziative che accadono nella propria regione. “Il rumore fa poco bene, il bene fatto poco rumore”: il servizio di informazione utilizza una celebre frase attribuita a san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, per incoraggiare a “mostrare il bene per il prossimo”, fatto spesso in silenzio. L’obiettivo della campagna è proprio quello di “dare un volto” al volontariato dei fedeli. Per il lancio dell’iniziativa, manifesti e volantini sono stati distribuiti in quasi duemila realtà fra parrocchie e comunità religiose cattoliche, che hanno poi provveduto a diffondere il materiale. La campagna si concluderà domenica 5 giugno, Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, con una colletta in favore dei media ecclesiali. (A.L.)







All the contents on this site are copyrighted ©.