In Svizzera, campagna della Chiesa “A pesca di buone notizie”
Riconoscere con gratitudine le “grandi cose” che i cristiani compiono ogni giorno,
in modo da ottenere un’immagine fedele della Chiesa e della sua vita, senza tacere
eventuali, connesse problematiche, poiché “anch’esse fanno parte della realtà ecclesiale”.
È l’obiettivo della campagna “À la pêche aux bonnes dépêches” (A pesca di buone notizie),
lanciata nei giorni scorsi dalla Conferenza dei vescovi svizzeri. “I responsabili
ecclesiali, ma anche tutti i cattolici e in particolare i media della Chiesa, hanno
come sfida di diffondere le buone notizie”, ha detto padre Martin Werlen, abate di
Maria Einsiedeln e responsabile dei media, nel corso di una conferenza stampa tenutasi
a Berna, presso la “Maison ouverte La Prairie”. Gli aspetti negativi fanno certamente
parte della realtà della Chiesa — ha sottolineato l’abate — “ma non bisogna dimenticare
le notizie positive, se si vuole un’informazione completa, esatta e precisa”. Anche
perché “le buone notizie sono all’origine della Chiesa, sono la vita della Chiesa,
anche oggi”. Fra le “grandi cose” che spesso passano inosservate — si legge in un
comunicato diffuso sul sito dei vescovi e ripreso dall’Osservatore Romano — c’è il
volontariato. Saranno proprio i volontari, e le loro opere, al centro della campagna.
Daniel Kosch, segretario generale della Conferenza centrale cattolica romana di Svizzera,
ha fornito al riguardo cifre significative: il “Freiwilligen-Monitor 2010”, elaborato
dalla Società svizzera di pubblica utilità, in collaborazione con l’Ufficio federale
di statistica, mostra che il 29% delle donne e il 25% degli uomini cattolici sono
impegnati nel volontariato. Numeri alla mano, significa che 870.000 cattolici in Svizzera
fanno con regolarità del volontariato.La campagna “A pesca di buone notizie” spera
di raccogliere, su internet, varie testimonianze dell’impegno dei volontari, come
ha spiegato Laure-Christine Grandjean, del servizio di informazione della Conferenza
episcopale, che curerà uno speciale sito web dove chiunque potrà inserire un messaggio
per ringraziare i volontari, segnalando avvenimenti e iniziative che accadono nella
propria regione. “Il rumore fa poco bene, il bene fatto poco rumore”: il servizio
di informazione utilizza una celebre frase attribuita a san Francesco di Sales, patrono
dei giornalisti, per incoraggiare a “mostrare il bene per il prossimo”, fatto spesso
in silenzio. L’obiettivo della campagna è proprio quello di “dare un volto” al volontariato
dei fedeli. Per il lancio dell’iniziativa, manifesti e volantini sono stati distribuiti
in quasi duemila realtà fra parrocchie e comunità religiose cattoliche, che hanno
poi provveduto a diffondere il materiale. La campagna si concluderà domenica 5 giugno,
Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, con una colletta in favore dei media
ecclesiali. (A.L.)