2011-05-11 13:59:05

Bolivia: Cristo risorto al centro del Messaggio dei vescovi al popolo di Dio


La 91.ma Assemblea della Conferenza episcopale boliviana (Ceb) si è conclusa ieri con la lettura di un Messaggio al popolo di Dio. Annunciato da mons. Oscar Aparicio, vescovo ausiliare di La Paz, segretario generale della Ceb, durante una conferenza stampa, il Messaggio è stato letto alla presenza del cardinale Julio Terrazas Sandoval, arcivescovo di Santa Crux de la Sierra, presidente della Ceb, e mons. Jesús Pérez, arcivescovo di Sucre, vice presidente della Ceb. Il documento ha come titolo “Cristo Risorto, la nostra grande speranza” e riassume le conclusioni dell’Assemblea dei vescovi della Bolivia, riunita dal 5 al 10 maggio. “Dalla nostra analisi della realtà ecclesiale e sociale, ci sentiamo obbligati ad esprimere le nostre preoccupazioni ed i nostri desideri” inizia il testo del Messaggio, che poi elenca i motivi di angoscia: “Siamo preoccupati per la persistenza delle migrazioni, che continuano a colpire le famiglie in Bolivia, specialmente nelle zone rurali e marginali... in molti casi provocano la disintegrazione familiare e la perdita dell’identità culturale e sociale”. E’ urgente dare una risposta soprattutto ai giovani. “La scelta dei giudici della Corte Suprema di Giustizia è un’opportunità per l'esercizio della democrazia... E' importante che il Potere giudiziario sia accettato dalla maggioranza del popolo boliviano e sia realmente indipendente per esercitare la giusitizia con equanimità e procurare la pace al nostro Paese”. “Il tema dell'istruzione resta una priorità nel nostro Paese, se vogliamo uscire dalla povertà e dall'emarginazione. Per questo riaffermiamo la nostra posizione espressa nella Lettera pastorale: ‘L'educazione è responsabilità di tutti, non solo dello stato, specialmente delle famiglie e della società civile’.”I vescovi apprezzano “gli sforzi e i mezzi utilizzati dalle autorità per sensibilizzare la popolazione sui problemi ecologici”, tuttavia constatano la mancanza di un progetto accurato per la salvaguardia dell'ambiente per le generazioni presenti e future. “Vi è una sensazione diffusa di insicurezza tra i cittadini, a causa dell'enorme crescita della violenza contro le persone, che arriva al punto di togliersi la vita. Si è perso il senso della sacralità della vita, a causa di una mentalità relativista, senza valori umani e cristiani, né principi etici e morali. Un altro problema sul quale abbiamo riflettuto è il valore del matrimonio religioso, che è d’istituzione naturale e divina e che Cristo nostro Salvatore, ha ratificato come sacro. Ci rivolgiamo ai fratelli cattolici, soprattutto quelli che vivono in concubinato, perchè regolarizzino la loro situazione familiare”. Nella presentazione del documento i vescovi ricordano che "con il rilancio della Missione Permanente vogliamo chiamare tutti i battezzati a mettersi in stato di missione, a non limitare la loro evangelizzazione ad alcune attività specifiche". (R.P.)







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