Visitare gratuitamente di notte i musei, alla scoperta dei più grandi capolavori dell’arte
classica e contemporanea. È la proposta de “La notte dei musei”, iniziativa che sabato
14 maggio coinvolgerà contemporaneamente più di 40 città d’Italia e d’Europa. Nel
panorama internazionale aderiscono al progetto i più importanti musei di Londra, Parigi,
Strasburgo, per un totale di circa 3.000 spazi culturali ed espositivi a disposizione
del pubblico. In Italia si distingue la città di Roma, che aprirà più di 80 dei suoi
suggestivi luoghi d’arte e cultura. Il servizio di Salvatore Cernuzio:
La capitale
è pronta a battere il record dell’edizione 2010 della Notte dei Musei, che l’ha vista
classificarsi seconda, dopo Parigi, con più di 150 mila visitatori. Francesco
Marcolini, presidente di Zetema-Progetto Cultura, organizzatore dell’evento,
ci racconta come si articolerà la "notte" di sabato:
“Dalle ore 20.00
alle ore 2.00, tutti i luoghi culturali della città - e intendo i musei, intendo le
accademie straniere, intendo le piazze più belle del centro - diventeranno scenario
di iniziative varie, di spettacoli, di concerti, di conferenze, di mostre che vengono
aperte al pubblico gratuitamente. Si tratta quindi di un momento sia di partecipazione
collettiva ad un evento culturale, sia anche di riappropriazione di spazi”.
Oltre
ai più importanti spazi del centro storico - come i Musei Capitolini, la Galleria
Borghese e i Fori Imperiali - saranno coinvolti anche l’Università La Sapienza e alcuni
luoghi di periferia, prima degradati, come il Laurentino 38. Ci spiega questa novità
Dino Gasperini, assessore alle politiche culturali centro storico-Roma
Capitale:
“E' un luogo a cui non avevano neanche voluto dare un riconoscimento
non solo storico, ma neanche geografico, perché gli danno il nome del dato catastale:
noi invece gli diamo una definizione culturale e questo mi sembra un bel passaggio”.
Cittadini e turisti potranno visitare 98 mostre permanenti e temporanee
e partecipare gratuitamente a più di 100 eventi in programma. Una iniziativa, dunque,
che come afferma Umberto Broccoli, sovrintendente dei Beni culturali
di Roma può essere stimolo per una crescita culturale collettiva:
“I
musei non sono contenitori asettici nei quali annoiarsi, tendenzialmente: c’è una
frase di Svevo che dice ‘Per fortuna che i musei capitano una volta sola, in viaggio
di nozze’. Noi non promuoviamo quel tipo di cultura ed abbiamo immaginato i musei
aperti, aperti allo spettacolo, aperti all’intrattenimento e i risultati ci hanno
dato ragione. C’è un aumento esponenziale dei visitatori con cifre che sfiorano il
30 per cento in più rispetto al 2008: il che significa che evidentemente questo tipo
di iniziative che rendono popolari i musei - da sempre legati ad un qualcosa di polveroso,
di antico e di arcaico – rende e fa la differenza. E’ successo lo scorso anno, con
150 mila giovani per strada: questa è la conferma per andare avanti”.(mg)