Dieci anni dopo la Charta Oecumenica le Chiese cristiane confermano l'impegno per
l’unità
A 10 anni dalla firma della Charta Oecumenica (avvenuta a Strasburgo il 22 aprile
2001), l’impegno al dialogo e alla collaborazione per annunciare insieme il Vangelo
resta ancora attuale per le Chiese svizzere, nonostante le difficoltà. È quanto hanno
dichiarato il presidente della Federazione delle Chiese protestanti svizzere (Feps)
Gottfried Locher e il presidente della Conferenza episcopale svizzera (Ces) mons.
Norbert Brunner, in occasione dell’anniversario celebrato ieri a Friburgo dal Consiglio
delle Conferenze episcopali d’Europa (Cecc) e dalla Conferenza delle Chiese europee
(Kek). “La Feps prende sul serio questo impegno, perché le Chiese che annunciano insieme
la Buona Novella sono più credibili”, ha affermato Locher, sottolineando la necessità
di venirsi incontro senza farsi spaventare dalle inevitabili resistenze: “I numerosi
impegni della Charta Oecumenica devono diventare più che delle belle parole – ha detto
- . L’unità visibile non cresce tanto attraverso le strutture esteriori, quanto piuttosto
attraverso la forza della fede interiore delle nostre Chiese”. Dello stesso tenore
– riferisce un comunicato congiunto - il giudizio di mons. Norbert Brunner. Riferendosi
alle attuali difficoltà nel cammino ecumenico, il presidente della Ces ha sottolineato
che “la Charta Oecumenica giustamente non considera il dialogo e la collaborazione
come un fine in sé, ma come la condizione per raggiungere il vero scopo del movimento
ecumenico: quello di riunire l’umanità nell’unica Chiesa di Gesù”. Locher, da parte
sua, ha evidenziato l’importanza di un movimento ecumenico che parta dal basso: “Vedo
con piacere le parrocchie in cui la Charta è vissuta ed è diventata parte integrante
della concezione stessa della Chiesa: questa era l’intenzione e la speranza dell’accordo
concluso dieci anni fa”. In Svizzera la “Charta Oecumenica”, che resta uno dei più
importanti documenti ecumenici in Europa dell’ultimo decennio, è stato sottoscritto
nel 2005 dai membri della Comunità di lavoro delle Chiese cristiane elvetiche. (L.Z.)