In Vaticano il giuramento di 34 nuove Guardie Svizzere. Il saluto di mons. Filoni
ai giovani alabardieri
“Sono trascorsi 505 anni dalla fondazione di questo benemerito Corpo di Guardia e,
come in passato, è bello vedere che vi siano giovani dalla Svizzera desiderosi di
mettersi al servizio del Papa”. E’ quanto ha detto ieri l’arcivescovo Fernando Filoni,
sostituto della Segreteria di Stato, in occasione del conferimento di decorazioni
e onorificenze ad alcuni membri della Guardia Svizzera. Successivamente, nel Cortile
di San Damaso del Palazzo Apostolico, si è tenuta la cerimonia di giuramento di 34
nuovi alabardieri. “I valori che legano tanti ragazzi alla Sede Apostolica – ha aggiunto
l’arcivescovo Fernando Filoni - ci dicono che, nonostante i tempi, essi rimangono
vivi e validi; si tratta evidentemente di valori ed ideali ispirati alla tradizione
che questa Sede di Pietro proclama da sempre e che spinge a fare della propria vita
un dono generoso”. “Domenica scorsa – ha ricordato il sostituto della Segreteria di
Stato - è stato proclamato Beato il Papa Giovanni Paolo II: un’intera generazione
è cresciuta sotto il suo Pontificato, e milioni di ragazzi e di ragazze di tutto il
mondo hanno trovato in lui la guida per conoscere e seguire Cristo, Via, Verità e
Vita”. “Anche voi, cari giovani alabardieri - ha affermato mons. Fernando Filoni -
penso abbiate avuto modo di beneficiare del suo insegnamento e della sua forte testimonianza;
ed ora siete qui, per servire il Papa e la Chiesa”. Le nuove guardie hanno giurato
“di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice, sacrificando,
ove occorra, anche la vita”. Il presule ha anche assicurato la vicinanza di Benedetto
XVI alla cerimonia. Il Papa - ha detto - mi ha incaricato “di portare a tutti voi
il Suo cordiale saluto e di esprimere il Suo apprezzamento per il prezioso servizio
che il Corpo della Guardia Svizzera offre quotidianamente”. Ieri il Santo Padre, durante
l’udienza alla quale hanno partecipato le nuove reclute, ha ringraziato in particolare
le Guardie Svizzere per il loro servizio compiuto per il “tranquillo e sicuro svolgimento
della vita quotidiana e delle manifestazioni spirituali e religiose” in Vaticano e
per l’accoglienza cortese e gentile dei pellegrini. La Guardia Svizzera Pontificia
ha celebrato la propria festa in memoria del sacrificio di 147 soldati del Corpo caduti
nel “Sacco di Roma”, avvenuto il 6 maggio 1527, nell’atto di difendere Papa Clemente
VII dall’assalto dei Lanzichenecchi. Le manifestazioni si sono concluse oggi con un
concerto, tenutosi stamani nel Cortile d’Onore del quartiere della Guardia Svizzera.
(A.L.)