2011-05-06 13:50:17

Messico: il vescovo di Saltillo denuncia responsabilità governative per la morte dei minatori


Il vescovo di Saltillo, mons. Raúl Vera López, ha messo in guardia sul fatto che fin quando il governo federale non vieterà i cosiddetti "pozos di carbon" (pozzetti di carbone) per l'estrazione del carbone e non obbligherà le società minerarie ad un maggior rigore per le norme di sicurezza, gli operai continueranno a morire a causa degli incidenti sul lavoro, come è avvenuto martedì scorso, con l’esplosione verificatasi nel pozzo numero 3 della società Beneficios Internacionales del Norte (Binsa). Il vescovo - riferisce l'agenzia Fides - ha invitato le autorità, in particolare i Segretari del Lavoro e della Previdenza Sociale e dell'Economia, a smettere di ignorare i fatti e a fermare definitivamente questa situazione di "schiavitù moderna" subita dai minatori. Ha inoltre chiesto al Ministero dell'Economia di non concedere più i permessi per operare in queste condizioni, perché, ha detto, "i pozzi illegali, diventano tombe tollerate". In un'intervista rilasciata ad un giornale locale (La Jornada), mons. Vera Lopez ha detto che è un errore affermare che si tollera l'attività dei pozzi perché sono fonti di lavoro, quando in realtà "sono fonti di sfruttamento e di morte". Il presule ha anche criticato le dichiarazioni che un responsabile di zona ha rilasciato a diverse emittenti radiofoniche sull'impossibilità di controllare completamente il territorio, per la mancanza di un numero sufficiente di ispettori e per la difficoltà ad individuare le mine. "E' ancora una scusa" ha detto il vescovo. "Come è possibile dire di non sapere dove sono i pozzi, quando questi si vedono. Forse Lozano (l'incaricato della zona) nella sua vita non è mai stato in una zona mineraria." Mons. Vera ha sostenuto infine che se le autorità avessero veramente la volontà di agire contro i "datori di lavoro dei pozzi", con pochissimi ispettori "si potrebbe chiudere tutto", aggiungendo che molte cose non si vogliono vedere, perché sono coperte dalla "corruzione", che nella zona di Pasta de Conchos ha tolto la vita a 65 minatori e ne ha lasciati sepolti altri 63. (R.P.)







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