Ogni anno in Africa 720.000 persone muoiono dopo aver contratto la malaria, circa
il 90% delle vittime della malattia su scala mondiale. Oltre alla tragica perdita
di vite umane, la malaria incide in modo drammatico anche sull’economia del continente.
Si parla di perdite economiche annue per l’Africa stimate in più di otto miliardi
di euro: è quanto emerge - come riferisce la Misna - dall’ultimo studio del Partenariato
di lotta alla malaria (‘Roll back malaria’, Rbm) diffuso a Città del Capo, a margine
dell’edizione 2011 del Forum economico mondiale per l’Africa. In termini di produttività,
di immagine e di assenteismo dei lavoratori sono le aziende a pagare un pesante tributo
della malattia, ma anche le casse pubbliche degli Stati africani che devono fronteggiare
un aumento delle spese sanitarie per medicinali e assistenza. “L’attuazione di misure
semplici e poco onerose potrebbero generare benefici tangibili per le aziende, creando
perfino indotto, come è già accaduto in Zambia, Ghana e Mozambico” secondo gli autori
della relazione di ‘Rbm’ che chiamano i privati ad un maggior impegno sul fronte della
lotta alla malaria. Con una spesa media di 34 dollari per ogni impiegato tra il 2000
e il 2009 tre aziende zambiane hanno ridotto del 94% il numero di giornate di lavoro
perse a causa della malattia. In Ghana, il gruppo minerario ‘AngloGold Ashanti’ ha
drasticamente diminuito le sue spese sanitarie dopo aver distribuito ai propri dipendenti
zanzariere e spray da utilizzare a casa. Il partenariato ‘Roll back malaria’ è nato
nel 1998 su iniziativa di alcuni organismi delle Nazioni Unite, di 500 istituzioni
e aziende private: è incaricato tra l’altro di coordinare gli sforzi di lotta alla
malattia endemica trasmessa dalle zanzare, portatrici del parassita, ma in gran parte
legata a cattive condizioni igienico-sanitarie e al mancato accesso all’acqua potabile.