Il Papa alla Commissione Biblica: non c'è comprensione della Sacra Scrittura se si
dimentica l'ispirazione divina
Non c’è vera comprensione delle Sacre Scritture se si dimentica che sono ispirate
da Dio: è quanto in sintesi afferma il Papa nel suo Messaggio indirizzato, in occasione
della plenaria della Pontificia Commissione Biblica, al cardinale presidente William
J. Levada. I lavori dell’assemblea si stanno svolgendo in Vaticano sul tema “Ispirazione
e verità della Bibbia”. Di seguito il testo del Messaggio:
Al Venerato
Fratello Il Signor Cardinale William Levada Presidente della Pontificia
Commissione Biblica
Mi è grato inviare a Lei, al Segretario e a tutti
i Membri della Pontificia Commissione Biblica il mio cordiale saluto in occasione
dell’annuale Assemblea Plenaria. Codesta Commissione si è radunata per la terza volta
occupandosi del tema che le è stato affidato: “Ispirazione e Verità della Bibbia”.
Tale
tematica costituisce uno dei punti principali della mia Esortazione apostolica postsinodale
Verbum Domini, che lo tratta nella parte iniziale (cfr n. 19). «Un concetto chiave
- ho scritto in questo Documento - per cogliere il testo sacro come Parola di Dio
in parole umane è certamente quello dell'ispirazione» (ibid.). Proprio l'ispirazione
come attività di Dio fa sì che nelle parole umane si esprima la Parola di Dio. Di
conseguenza, il tema dell'ispirazione è «decisivo per l'adeguato accostamento alle
Scritture e per la loro corretta ermeneutica» (ibid.). Infatti, un’interpretazione
dei Sacri scritti che trascura o dimentica la loro ispirazione non tiene conto della
loro più importante e preziosa caratteristica, della loro provenienza da Dio.
Una
tale interpretazione non accede e non fa accedere alla Parola di Dio nelle parole
umane e perde quindi l'inestimabile tesoro che contiene per noi la Sacra Scrittura.
Questo genere di approccio si occupa di parole meramente umane, benché possano essere,
in modo diverso secondo i differenti scritti, parole di una straordinaria profondità
e bellezza. Nella discussione sull'ispirazione si tratta dell'intima natura e del
decisivo e distintivo significato della Sacra Scrittura, cioè proprio della sua qualità
di Parola di Dio.
Nella stessa Esortazione apostolica, ricordavo inoltre
che «i Padri sinodali hanno messo in evidenza come al tema dell'ispirazio¬ne sia connesso
anche il tema della verità delle Scritture. Per questo, un approfondimento della dinamica
dell'ispirazione porterà indubbiamente anche ad una maggior comprensione della verità
contenuta nei libri sacri» (ibid.). Secondo la Costituzione conciliare Dei Verbum,
Dio rivolge a noi la sua parola per «rivelare se stesso e far conoscere il mistero
della sua volontà (cfr Ef 1,9)» (n. 2). Mediante la sua Parola, Dio vuole comunicarci
tutta la verità su Se stesso e sul suo progetto di salvezza per l'umanità. L'impegno
di scoprire sempre di più la verità dei Sacri libri equivale dunque a cercare di conoscere
sempre meglio Dio e il mistero della sua volontà salvifica. «La
riflessione teologica ha sempre considerato ispirazione e verità come due concetti
chiave per un'ermeneutica ecclesiale delle Sacre Scritture. Tuttavia, si deve riconoscere
l'odierna necessità di un approfondimento adeguato di queste realtà, così da poter
rispondere meglio alle esigenze riguardanti l'interpretazione dei testi sacri secondo
la loro natura» (ibid.). Nell'affrontare il tema «Ispirazione e Verità della Bibbia»,
la Pontificia Commissione Biblica è chiamata ad offrire il suo specifico e qualificato
contributo a questo necessario approfondimento. È infatti essenziale e fondamentale
per la vita e la missione della Chiesa che i testi sacri vengano interpretati secondo
la loro natura: l'Ispirazione e la Verità sono caratteristiche costitutive di questa
natura. Perciò il vostro impegno avrà una vera utilità per la vita e la missione della
Chiesa. Infine vorrei solo accennare al fatto che in una buona ermeneutica
non è possibile applicare in modo meccanico il criterio dell’ispirazione, come pure
della verità assoluta, estrapolando una singola frase o espressione. Il piano in cui
è possibile percepire la Sacra Scrittura come Parola di Dio è quello dell’unità della
storia di Dio, in una totalità in cui i singoli elementi si illuminano reciprocamente
e si aprono alla comprensione.
Nell'augurare a ciascuno di voi un fruttuoso
proseguimento dei vostri lavori, vorrei infine manifestare il mio vivo apprezzamento
per l'attività svolta dalla Commissione Biblica per promuovere la conoscenza, lo studio
e l’accoglienza della Parola di Dio nel mondo. Con tali sentimenti affido ciascuno
di voi alla materna protezione della Vergine Maria, che con tutta la Chiesa invochiamo
quale Sedes Sapientiae, e di cuore imparto a Lei, Venerato Fratello, e a tutti i Membri
della Pontificia Commissione Biblica una speciale Benedizione Apostolica. Dal
Vaticano, 2 maggio 2011