I vescovi brasiliani in Assemblea generale ad Aparecida
Secondo giorno di lavori oggi ad Aparecida per la 49.ma Assemblea generale dei vescovi
brasiliani. Il Collegio episcopale più grande del mondo sarà impegnato fino al prossimo
13 maggio in intensi momenti di riflessione, di studio e analisi che porteranno all'adozione
dei nuovi orientamenti generali della Azione Evangelizzatrice della Chiesa in Brasile.
I 336 presuli presenti all'appuntamento saranno inoltre chiamati ad eleggere, per
un mandato di quattro anni, i nuovi vertici della Conferenza episcopale, fra i quali
il presidente, il vicepresidente ed il segretario generale, oltre ai presidenti delle
dieci commissioni episcopali. Per approfondire alcuni temi al centro dei lavori, il
nostro inviato ad Aparecida, Silvonei Protz, ha raccolto il commento del segretario
generale dei vescovi del Brasile, mons. Dimas Lara Barbosa, nominato ieri arcivescovo
di Campo Grande:
R. - Da 9
direttive si riprenderà quello che era già presente, però ci saranno altri importanti
documenti: l’Esortazione post sinodale di Benedetto XVI, "Verbum Domini" e soprattutto
due grandi seminari, che abbiamo promosso durante la quinta Conferenza. Seminari sulla
Chiesa come comunità - e dunque sul rinnovamento della parrocchia - ed un altro sulla
pastorale urbana. Credo ci si sforzerà per radunare tutti questi contributi e costruire
così delle direttive un po’ più aggiornate.
Ma quali sono le prossime sfide
che dovrà affrontare la Chiesa brasiliana? Silvonei Protz, lo ha chiesto al
nunzio apostolico in Brasile, mons. Lorenzo Baldisseri:
R. – Credo
che la sfida più importante sia quella di preparare sacerdoti di livello che abbiano
una formazione più profonda in teologia e anche in cultura generale. Poi, c’è l’aspetto
del coltivare anche il settore culturale del Paese. C’è stato un momento importante
nella vita di questa Chiesa e della storia di questa nazione nella quale la Chiesa
si è impegnata molto in campo sociale e ha dato molto di sé. Oggi i vescovi stessi
riconoscono che è necessario dare motivazioni e impegnarsi di più nel formare un laicato
nell’ambito della cultura cattolica cominciando dalle università cattoliche: che siano
veramente cattoliche e non solo a parole, che diano un insegnamento e una dottrina
cattolica nel contesto della scienza e della ricerca. Anche la pietà popolare, i
pellegrinaggi che i brasiliani amano fare presso i santuari, presso i luoghi dove
c’è il culto mariano e di altri Santi: questo deve essere intensificato in modo tale
che si possa diffondere un contenuto di fede non solo emozionale ma anche un insegnamento
teologico. I laici sono con noi: diamo loro una maggiore preparazione perché loro
sono veramente quelli che possono andare in mezzo al popolo e fare il lavoro che il
sacerdote non può fare da solo con le sue forze.