Uganda: sciopero contro il carovita mentre si allenta la pressione sull’opposizione Si
allenta gradualmente, in Uganda, la pressione sui capi dell’opposizione arrestati
nelle scorse settimane durante le proteste contro il carovita. Mentre Norbert Mao
è stato liberato, cadono le accuse di aggressione a esponenti delle forze dell’ordine
per il leader Kizza Besije, accustao, però, anche di assembramento in grado di minacciare
la sicurezza nazionale. Intanto è iniziato oggi lo sciopero di tre giorni indetto
dal settore giudiziario contro i rincari di pane e benzina. Ci riferisce Giulio
Albanese: Ormai in Uganda
si parla apertamente di “rivolta del pane”, dopo gli scontri avvenuti a Kampala venerdì
scorso tra manifestanti e forze di polizia con un bilancio di almeno due morti e 200
feriti. Il leader dell’opposizione, Kizza Besije, diretto avversario del presidente
ugandese Joweri Museweni nelle ultime, contestate elezioni di febbraio, attualmente
è ricoverato in un ospedale di Nairobi, in Kenya: la settimana scorsa era stato arrestato
per la quarta volta in un mese, dopo essere stato duramente picchiato per le sue proteste
contro l’aumento dei prezzi di benzina e cibo. Le immagini del suo arresto, trasmesse
dalla televisione ugandese, hanno infiammato la rabbia dei suoi sostenitori che hanno
rivendicato il diritto ad un cambiamento, come in Egitto ed in Tunisia. Sta di fatto
che hanno promesso che domani scenderanno nuovamente in piazza, rifiutando ogni negoziato
con il governo se prima Museweni non chiederà pubblicamente “scusa” a Besije. L’opposizione
ha duramente attaccato il governo per la sua recente decisione di spendere 720 milioni
di dollari per acquistare aerei militari russi da utilizzare per controllare le zone
petrolifere del Paese, invece di investire il denaro nello sviluppo di un Paese che
è ancora molto povero. Dal canto suo, Museweni – al potere dal 1986 – ha replicato
dicendo che la colpa dell’aumento dei prezzi è da imputare alla siccità e alla crisi
globale.