Filippine: nell'ex campo profughi di Morong il primo santuario dedicato al Beato Giovanni
Paolo II
Mentre migliaia di fedeli filippini hanno affollato domenica le chiese di Manila e
delle altre grandi città per unirsi spiritualmente alla cerimonia della Beatificazione
di Giovanni Paolo II a Roma in piazza San Pietro, sulla lontana isola di Luzon, nelle
Filippine settentrionali, mons. Ruperto Cruz Santos, vescovo di Balanga, ha celebrato
lunedì la cerimonia di dedicazione al nuovo beato di un piccolo santuario sorto nell’ex
campo profughi di Morong. Il santuario - riferisce L'Osservatore Romano - è costituito
solo da una modesta cappella, con il tetto di bambù, costruita negli anni Settanta
all’interno della struttura che ospitava migliaia di boat people fuggiti dal Vietnam
e da altri Paesi dell’Oriente. Giovanni Paolo II si era recato nel campo profughi
nel 1981 per celebrare la santa messa nel corso del primo dei suoi due viaggi nelle
Filippine. A quell’incontro di trent’anni fa con il Papa parteciparono migliaia di
profughi vietnamiti, cinesi e indiani appartenenti a diverse fedi. Gli ospiti del
campo rimasero profondamente colpiti dalla figura del Papa e molti di loro, ormai
integrati nella società filippina, ancora ricordano commossi l’arrivo di quello che
anche i giornali dell’epoca chiamarono l’«angelo bianco». Durante la cerimonia per
la dedicazione al beato Giovanni Paolo II del piccolo santuario, mons. Ruperto Cruz
Santos ha sottolineato il grande amore dei filippini verso il nuovo Beato, «che riuscì
a colpire profondamente i loro cuori» nel corso delle sue due visite apostoliche nel
1981 e nel 1995, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. (R.P.)