Le intense piogge che colpiscono la Colombia dall’ottobre scorso hanno inondato circa
un milione di ettari di terre coltivate o adibite a pascolo provocando la morte di
115.000 bovini e lo spostamento forzato di quasi un milione e mezzo di capi di bestiame:
lo riferisce l’ultimo rapporto del ministero dell’Agricoltura di Bogotá, secondo cui
sono stati danneggiati anche 13 milioni di metri quadri di infrastrutture agro-zootecniche
e 98 importanti arterie stradali utilizzate per il trasporto di alimenti. Come riferisce
l'agenzia Misna, nelle campagne, solo dalla prima settimana di aprile hanno riportato
conseguenze per le inondazioni anche 140.000 abitazioni, 5000 sono andate completamente
distrutte. Il dicastero ha avvertito anche “sui cambiamenti nell’incidenza di malattie
che si propagano più facilmente” specialmente per le piantagioni di caffè, di palma
da olio e cacao. Secondo la Protezione civile quella che il presidente Juan Manuel
Santos ha definito la “peggiore tragedia naturale” della storia della Colombia della
sua storia”, attribuita al fenomeno meteorologico della Niña, ha causato finora disagi
e danni di vario genere a tre milioni di persone, con 423 vittime, 523 feriti e 77
dispersi. (G.P.)