Scontri in Nigeria: per Giustizia e Pace “qualcuno arma gli estremisti”
Dai 300 ai 500 morti (secondo fonti della polizia), 300 case distrutte (come accertato
dal vescovo locale), oltre 14mila sfollati interni. È questo il bilancio degli scontri
avvenuti a Kafanchan e dintorni secondo un rapporto della Commissione “Giustizia e
Pace” della locale diocesi. Il rapporto è stato pubblicato dal Catholic News Service
of Nigeria (agenzia di stampa promossa dalla Conferenza episcopale nigeriana) ed è
pervenuto all’agenzia Fides. Kafanchan è una città, importante snodo ferroviario,
dello Stato di Kaduna, nel centro-nord della Nigeria. Secondo quanto afferma il rapporto
di Giustizia e Pace, il 18 aprile, a seguito della notizia della rielezione del Presidente
Goodluck Jonathan, nelle elezioni del 16 aprile, la tensione è aumentata progressivamente
a Kafanchan e in alcune località limitrofe, quando “i simpatizzanti del Congress for
Progressive Change (Cpc), per la maggior parte musulmani, che compongono una piccola
frazione della popolazione di Kafanchan, hanno lanciato attacchi tipo guerriglia contro
cittadini innocenti che vivono nelle loro immediate vicinanze”. Il Cpc è il partito
di Muhammadu Buhari, ex dittatore militare candidatosi alle elezioni presidenziali,
che contesta la rielezione di Jonathan. Secondo le testimonianze raccolte, gli assalitori
erano dotati di armi sofisticate mentre gli aggrediti potevano difendersi solo con
armi improprie, come i bastoni. Il rapporto denuncia “il grande quantitativo di armi
acquisito illegalmente dalla comunità Hausa/Fulani, armi che sono state distribuite
in modo capillare all’interno di questa comunità per essere usate contro i loro ospiti
(in maggioranza cristiani), senza che questi abbiano commesso un singolo atto provocatorio”.
Nel corso degli ultimi decenni, nel nord della Nigeria si sono insediate popolazioni
provenienti dal sud nigeriano, in gran parte cristiane. I contrasti tra “indigeni”
e “ospiti” viene manipolato da alcuni politici locali a fini di potere. “Giustizia
e Pace” infatti denuncia che, in relazione alle ultime elezioni, “alcuni personaggi
politici del Nord avevano promesso di rendere la Nigeria ingovernabile, gettandola
nel caos e nella confusione, se avessero fallito nel loro tentativo di governare il
Paese”. (R.P.)