Afghanistan: anche la chiesa di Kabul si è unita alla Beatificazione di Giovanni Paolo
II
“Il beato Papa Giovanni Paolo II è sempre stato vicino alle sofferenze del popolo
afghano”. Padre Giuseppe Moretti, parroco dell’unica chiesa in Afghanistan, la cappella
interna all'ambasciata italiana a Kabul, racconta all'agenzia AsiaNews come la piccola
comunità cattolica, diplomatici e soldati stranieri, si è riunita ieri in preghiera
per partecipare spiritualmente alla Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. “La
nostra piccola chiesa ‘catacombale’ – racconta il sacerdote – non poteva non partecipare
alla gioia di questo avvenimento. Ho chiesto e ricevuto dal Vaticano una cassetta
audio con discorsi di Papa Giovanni Paolo II e durante la messa abbiamo ascoltato
le sue parole, al posto della predica, per meglio ricordarlo. Purtroppo eravamo meno
di altre volte, perché in questi giorni c’è massima allerta in tutto il Paese, le
Nazioni Unite nemmeno lasciano uscire i loro funzionari, i soldati francesi e di altri
Paesi che in genere vengono numerosi, ieri erano assenti o quasi”. L’invasione sovietica
dell’Afghanistan è avvenuta nel 1979, un anno dopo l’inizio del pontificato di Giovanni
Paolo II. Il Papa ha parlato almeno 10 volte chiedendo la pace per il Paese, sia nel
tradizionale incontro annuale con il corpo diplomatico presso il Vaticano, sia nei
messaggi Urbi et Orbi di Natale e di Pasqua in diretta televisiva mondiale. Padre
Moretti ricorda il discorso del Natale 2002 con la nota invocazione del Pontefice:
“Salvate i bambini di Kabul”. “Da questo – dice – è nata l’Associazione Pro Bambini
di Kabul, che ha preso spunto da questo grido paterno. E’ una Ong intercongregazionale,
vi partecipano almeno 15 congregazioni diverse che operano nel settore dell’assistenza
ai bambini. All’inizio c’è stato un forte aiuto economico della Caritas italiana.
Qui a Kabul hanno aperto un centro di assistenza per i bambini cerebrolesi, ora ne
assistono 32, con risultati positivi e grande soddisfazione dei genitori”. Il sacerdote
ricorda che l’Afghanistan ha sempre avuto un posto particolare nel cuore del Pontefice
e spiega che è stato lui a creare la missio sui iuris dell’Afghanistan il 16 maggio
2002, equiparando a diocesi quella che era solo una piccola cappella di corte. “Nel
2002 – ci racconta – prima di tornare in Afghanistan, ho avuto la gioia di concelebrare
la messa con il Santo Padre. Ci ha sempre seguiti con attenzione, nel 2003 mi è pervenuta
una Sua speciale benedizione autografa, fonte di aiuto e di conforto”. Anche per questo
nel 2005 ai funerali di Giovanni Paolo II ha partecipato una delegazione ufficiale
afghana, guidata dal presidente Hamid Karzai e dal ministro per gli Affari Esteri
Abdullah Abdullah. Padre Moretti ricorda che “nella nostra chiesa abbiamo pure celebrato
una funzione di ricordo, a cui sono intervenuti 6 ministri e sottosegretari afghani,
allora ho ricordato brani dei suoi discorsi, come quello nell’incontro dei giovani
a Casablanca e quello durante la sua visita a Damasco”. (R.P.)