2011-04-29 15:12:07

Elezioni in Nigeria: l'analisi dell'Agenzia Misna


SEGGI VUOTI A KADUNA, DOPO LE STRAGI VINCE LA PAURA

“La gente non va a votare perché ha paura” dice alla MISNA suor Kathleen McGravey, missionaria nella Nigeria dei poveri e dei disoccupati, quella dei conflitti sotto la bandiera dell’etnia e della fede. Sono trascorse poche ore da quando questa religiosa ha visitato il campo di Nando, alla periferia della città di Kaduna, e ascoltato i racconti delle stragi.
“Molti sono musulmani di etnia fulani, quasi tutti sono arrivati da Zonkwa” dice suor Kathleen. Dopo la conferma elettorale di Goodluck Jonathan, un presidente originario del sud petrolifero e cristiano, in questo piccolo centro della Nigeria settentrionale si sono verificate le violenze più gravi. A pagare sono state soprattutto le minoranze, in questo caso non i cristiani ma i musulmani. “Le vittime – assicura suor Kathleen - sono state centinaia, forse 500”.
In tutto il nord della Nigeria i profughi sarebbero 65.000. Nel campi di Kaduna il governo e la Croce rossa stanno garantendo pasti e assistenza medica. Ma resta l’incertezza del futuro, perché insieme con le chiese e le moschee sono state bruciate le case. E resta il dolore, come quello di una giovane madre con un bimbo in braccio che a suor Kathleen ha raccontato di una figlia morta tra le fiamme.
È per questo che oggi nelle strade di Kaduna si vedono solo soldati e poliziotti. Il voto si tiene con due giorni di ritardo per motivi di sicurezza, come a Bauchi, l’altro Stato del Nord spazzato dalle violenze. “Il conflitto – dice la missionaria alla MISNA – ha più dimensioni: c’è la lotta per il potere politico e c’è, più in profondità, il disagio di milioni di giovani senza lavoro e prospettive”.
[VG]


ELEZIONI: AFFLUENZA IN CALO, ANCHE PER TIMORE INCIDENTI

Bassa affluenza da un lato, meno incidenti rispetto al passato da un altro: sono gli elementi messi in evidenza da una coalizione di 20 organizzazioni non governative dopo le elezioni tenute martedì in 29 dei 36 Stati della Nigeria per scegliere i governatori e rinnovare le assemblee locali.
“Nonostante l’affluenza sia stata in genere piuttosto bassa – sottolineano gli attivisti di Election Situation Room – i resoconti degli osservatori indicano che il voto è stato ben organizzato e per lo più pacifico in molti Stati”. Le consultazioni di martedì hanno seguito violenze causate nel Nord semi-arido e a maggioranza musulmana dalla conferma elettorale di Goodluck Jonathan, un presidente originario del Sud petrolifero e cristiano. Il giudizio positivo di Election Situation Room sembra spiegarsi anche con il timore che il ritorno alle urne potesse essere l’occasione di nuovi incidenti. Per motivi di sicurezza le elezioni si stanno svolgendo soltanto oggi nei due Stati più colpiti dalle violenze, Kaduna e Bauchi.
Sul piano politico i primi risultati indicano un lieve arretramento del People’s Democratic Party (Pdp), il partito di governo che negli ultimi anni ha controllato le massime cariche in circa due terzi degli Stati della Federazione. Il Pdp ha perso terreno nella regione sud-occidentale ed è stato sconfitto a Lagos, una metropoli storicamente roccaforte dell’opposizione; ma ha conquistato Kano, lo Stato più popoloso del Nord.
[VG]







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