Nepal: in migliaia alla Messa di Pasqua a Kathmandu ricordano le vittime dell’estremismo
indù
Oltre 1500 persone, tra cui molti non cattolici, hanno partecipato alla celebrazioni
pasquali nella chiesa dell’Assunzione di Kathmandu, blindata per paura di attacchi
da parte degli estremisti indù. Durante la messa, sono stati battezzati nove giovani.
Nella sua omelia - riferisce l'agenzia AsiaNews - mons. Anthony Sharma, arcivescovo
di Kathmandu, ha ricordato il sacrificio delle vittime dell’attentato alla cattedrale
di Kathmandu del 2009 e l’assassinio di padre John Prakash, ucciso dai radicali indù
nel 2008. “Gesù ha sacrificato se stesso per tutta l’umanità – ha affermato il presule
- e non si è mai scoraggiato di fronte ai suoi persecutori. Allo stesso modo gli attacchi
contro i cattolici non fermano il nostro lavoro e in futuro serviremo Dio con ancora
più energie”. Secondo mons. Sharma, le vittime della persecuzione hanno permesso alla
piccola Chiesa nepalese di gridare la sua presenza al mondo e spinto il governo ad
attuare una politica in difesa delle minoranze religiose. Dal 2006 con la caduta della
monarchia di stampo indù e la proclamazione dello Stato laico, i cristiani nepalesi
godono di una maggiore libertà di culto e di espressione nella società. Da anni il
numero dei cristiani è in costante crescita ed è oggi stimato intorno ai due milioni.
Anche la piccola comunità cattolica ha registrato un costante aumento dei fedeli,
che a tutt’oggi sono circa 9mila. La Chiesa cattolica è attiva nel campo dell’educazione
e gestisce 31 istituti scolastici, otto nella sola Kathmandu. Nell’impegno educativo
sono coinvolti 65 sacerdoti, 17 religiosi e oltre 160 suore. (R.P.)