2011-04-28 14:31:43

India: la comunità cristiana prega per la pace dopo le violenze in diversi Stati


Episodi di violenza anticristiana hanno caratterizzato gli ultimi giorni e anche le festività pasquali: le organizzazioni come il “Catholic Secular Forum” (Csf) condannano le violenze, invitano a pregare per la pace e lanciano un reclutamento di volontari che, da tutte le aree del Paese, possano segnalare casi di persecuzioni, per continuare a tenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica e difendere i diritti umani delle minoranze religiose. Secondo quanto rimarca all'agenzia Fides Joseph Dias, direttore del Csf, gli Stati interessati dai recenti episodi di violenza sono stati il Madhya Pradesh, il Maharashtra e il Kerala. In Madhya Pradesh (India centrale) il pastore protestante Ramesh Devda è stato percosso e lasciato privo di conoscenza da estremisti indù nel distretto di Meghnagar. Una violenza cieca e inattesa, avvenuta nel girono del Venerdì Santo, giustificabile solo con l’odio religioso. In Maharashtra (India centroccidentale), nel distretto di Palghar, i radicali induisti hanno organizzato una irruzione contro l’assemblea di una comunità cristiana tribale, impedendo le celebrazioni del Giovedì Santo e della Pasqua. Il fatto ha suscitato indignazione e un forte appello dei leader cristiani locali per la libertà di culto che lo Stato deve garantire ai cittadini. In seguito all’episodio, fra l’altro, la polizia ha arrestato sei cristiani accusandoli di “conversioni illecite”. In Kerala (India del Sud), Stato a forte presenza cristiana, dove i casi di violenza sono davvero rari, militanti dell’organizzazione estremista indù del gruppo "Rashtriya Swayamsevak Sangh" (Rss) hanno fermato e percosso alcuni giovani cristiani che stavano distribuendo copie del Vangelo ai passanti. Dias commenta che “come cristiani non ci scoraggiamo e continuiano a proclamare che Dio è con noi. La grande marcia del Venerdì Santo a Mumbai, con la preghiera per le vittime dei crescenti attacchi anticristiani, è stata una testimonianza tangibile. Ma vogliamo porre la questione alle autorità statali perché garantiscano la reale libertà di praticare il culto nel Paese, per tutti i credenti, di tutte le religioni”. Il Csf, inoltre, ha lanciato una campagna di reclutamento presso i giovani cristiani che vogliono diventare “antenne” del Csf in tutti gli Stati della federazione, in modo da contribuire alla difesa dei diritti umani e delle minoranze religiose. (R.P.)







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