Ha infiammato il mondo con il fuoco dello Spirito Santo: la gioia di Cl e Nuovi
Orizzonti per la Beatificazione di Papa Wojtyla
“Costruite la civiltà della verità e dell’amore”: questo il mandato consegnato da
Giovanni Paolo II a “Comunione e Liberazione”, durante il Meeting di Rimini del 1982.
Un’esortazione che, a due giorni dalla Beatificazione di Karol Wojtyla, risuona ancor
più forte per il movimento fondato da don Luigi Giussani. In Piazza San Pietro, domenica
prossima, saranno presenti 40 mila aderenti a "Comunione e Liberazione". Alessandro
Gisotti ha chiesto al successore di don Giussani, don Julián Carrón,
di raccontare con quali sentimenti Cl si prepari a questo grande evento del primo
maggio:
R. - E’ una
grande gioia; abbiamo un’immensa gratitudine a Dio per averci dato un così grande
testimone di Cristo, che ci ha fatto toccare con mano e vedere con i nostri occhi
cosa vuol dire vivere la fede nelle attuali circostanze, in cui ci troviamo a vivere.
Noi stiamo cercando di prepararci veramente con tutta la consapevolezza di cui siamo
capaci. Abbiamo fatto una raccolta di pensieri - da distribuire fra di noi - con i
passaggi fondamentali del Magistero di Giovanni Paolo II. C’è poi soprattutto una
domanda che ci rivolgiamo: come imparare dalla sua testimonianza? Perché anche noi
possiamo continuare a servire la Chiesa nel mondo con questa sua testimonianza!
D.
- Per quasi trent’anni abbiamo guardato a Karol Wojtyla come Papa, come Pontefice:
adesso lo invochiamo come Beato. Come guarda lei a questa nuova dimensione di Karol
Wojtyla?
R. - Ci sarà ancora più compagno, perché adesso ci rivolgeremo
a lui senza i limiti di spazio e di tempo e potremo sperimentare di più la sua forza
e la sua compagnia, perché noi - in quella comunione dei Santi che viviamo - possiamo
sentire e sperimentare la loro compagnia, ancora più potentemente rispetto a quando
erano fra noi. Per questo noi siamo veramente gioiosi e contenti di poter sperimentare
la sua compagnia, continuando ad imitarlo così che la Chiesa, a cui ha dato tutta
la sua vita, possa continuare a generare i suoi frutti. (mg)
Anche i 150
mila “Cavalieri della Luce” della Comunità “Nuovi Orizzonti” attendono con trepidazione
la Beatificazione di Giovanni Paolo II. La fondatrice di “Nuovi Orizzonti”, Chiara
Amirante, si sofferma – al microfono di Alessandro Gisotti – sull’importanza
della figura di Karol Wojtyla per la sua comunità:
R. - Con
tutta la Comunità “Nuovi Orizzonti” viviamo questo momento con grandissima gioia,
profonda commozione e soprattutto immensa gratitudine al Signore per averci donato
un padre pastore così straordinario come Giovanni Paolo II. E’ stato per tutti noi
una figura luminosissima a cui guardare non solo quando ce l’abbiamo avuto qui con
noi, ma ancora oggi. Un profeta, un uomo unico che ha segnato la storia come pochi
hanno fatto. Secondo me è un gigante di santità che ha saputo risvegliare la nostalgia
di Dio nell’anima di molti e proclamare con forza quelle verità anche scomode che
oggi il mondo non vuole tanto ascoltare ma di cui però il cuore di ogni uomo ha un
immenso bisogno.
D. - Qual è il frutto che ci si può aspettare anche
per una comunità come quella di “Nuovi Orizzonti” da questa Beatificazione?
R.
- Credo che da questa Beatificazione non solo per la nostra comunità, ma anche per
tanti che con grande affetto seguiranno questo momento storico, possiamo aspettarci
come frutto che questo fuoco che ha infiammato così fortemente il cuore di Giovani
Paolo II, il fuoco dello Spirito Santo, possa sempre di più infiammare tanti altri
cuori. Lui davvero ha vissuto la consegna che ci ha dato. Lui è stato quello che doveva
essere e ha messo fuoco in tutto il mondo. Ci possiamo aspettare che tanti altri guardando
a questa stella luminosa, guardando a lui, potranno imparare a tenere vivo il fuoco
dello Spirito e a portarlo in tutto il mondo, perché è l’amore di Cristo che può salvare
il mondo. Credo che ci saranno grandissimi frutti dal cielo e anche tante grazie.(bf)