Burundi: aumentano le donne che si prostituiscono per sopravvivere
Il Burundi continua ad essere colpito dal flagello della povertà e a Bujumbura sono
molte le donne del sobborgo di Sabe che si prostituiscono per sopravvivere. E’ quanto
denuncia l’Inter Press Service, fonte d’informazione indipendente sul Sud del mondo,
aggiungendo che per molte ragazze del sobborgo, dove si sono stabilite oltre 480 famiglie
di profughi, la necessità immediata di denaro per procurarsi del cibo supera la paura
dell’Hiv. Nel Paese, dove la popolazione è di circa 8 milioni di abitanti, oltre 200
mila persone convivono con il virus e almeno 20 mila bambini sono rimasti orfani.
Il coordinatore dell’Organizzazione delle donne contro l’Aids in Burundi – riferisce
l’agenzia Fides - sottolinea che non ci sono fondi sufficienti per contrastare questa
piaga. In base a stime recenti, il Prodotto interno lordo pro-capite è di circa 600
dollari e l’aspettativa di vita è di 49 anni. Anche la storia recente è scossa da
profonde ferite. Più di dieci anni di guerra civile, dal 1993 al 2005, hanno lacerato
il Paese provocando almeno 300 mila vittime ed un milione di sfollati. A questo si
aggiunge un sistema sanitario che presenta gravissime carenze. Secondo l’Organizzazione
Mondiale della Sanità, in Burundi si spendono in media 15 dollari a persona all’anno
per cure mediche. (A.L.)