2011-04-28 14:30:33

Alba. Il cardinale Bertone alle esequie di Pietro Ferrero: ricchezza di valori radicati nella fede


«Vita e morte si misurano sulla base di due aspetti fondamentali»: anzitutto «occorre vivere nel tempo che ci è dato secondo i valori eterni», poiché — ed ecco l’altro aspetto — «con la morte si farà chiaro il giudizio di Dio sulla nostra vita». Lo ha detto il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, celebrando ieri ad Alba, le esequie di Pietro Ferrero. L’imprenditore piemontese - riferisce L'Osservatore Romano - è morto improvvisamente lo scorso 18 aprile in Sud Africa, dove si trovava con il padre Michele per progettare la realizzazione di uno stabilimento e finalizzarlo — com’è tradizione dell’azienda di famiglia «frutto di un progetto educativo profondamente cristiano», ha evidenziato il porporato — a una forte dimensione sociale e di promozione umana. «Del resto — ha commentato — non rimarrà traccia se non di ciò che di vero ed eterno avremo realizzato, soprattutto in termini di carità e di solidarietà». E in questo Pietro Ferrero è stato esemplare: «Ha marcato la sua famiglia, i suoi amici e collaboratori e l’ambiente circostante, con la ricchezza di valori perenni radicati in una fede profonda. Il suo esempio vive e vivrà, beneficando in maniera misteriosa e reale tutti coloro che ha amato». All’omelia il celebrante ha messo in luce come davanti al fatto della morte improvvisa l’importante sia «raccogliere ciò che abbiamo seminato nel solco della fede». E ha citato la risposta di Benedetto XVI a una bambina giapponese durante l’intervista televisiva trasmessa da Raiuno nel pomeriggio del Venerdì Santo: «Dio mi ama, Dio ci ama, e un giorno — ha detto il Papa — ci farà capire che questa sofferenza non è vuota, non è giunta a noi invano, ma dietro di essa c’è un progetto buono, un progetto d’amore; non è un caso». Da qui la consegna del cardinale Bertone ai familiari e agli amici di Pietro Ferrero, e a tutti i presenti, (mille in cattedrale e 30mila davanti ai maxischermi nelle tre piazze del centro di Alba) tra i quali erano la Regina dei belgi, Paola di Liegi, il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Silvio Berlusconi, con il ministro Roberto Calderoli, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Michele Vietti, il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota: «Lasciarsi istruire da Gesù, come hanno fatto i discepoli di Emmaus». In che modo? Anzitutto — ha concluso il cardinale Segretario di Stato — «mettendoci in ascolto della Parola di Dio; poi occorre sedersi a tavola con il Signore, diventare suoi commensali, affinché la sua presenza rinforzi in noi lo sguardo della fede». (R.P.)







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