Yemen: attesa per la firma dell’accordo tra governo e opposizione
Almeno una persona è morta e 10 sono rimaste ferite negli scontri scoppiati a Taiz
e Aden, nel sud dello Yemen tra i manifestanti che chiedono le dimissioni del presidente
Saleh, e le Forze di sicurezza. Proteste anche nella capitale Sana'a. Intanto, è stato
annunciato che i rappresentanti del governo e dell'opposizione sono stati invitati
domani a Riad, in Arabia Saudita, per firmare l'accordo che dovrebbe porre fine alla
crisi che da due mesi va avanti nel Paese arabo. L'intesa, basata sulla proposta del
Consiglio di Cooperazione del Golfo, prevede le dimissioni del presidente Saleh entro
un mese, la nascita di un governo di unità nazionale e la convocazione di nuove elezioni
presidenziali entro tre mesi. Resta da dire che una cellula di Al-Qaeda ha ucciso
due soldati yemeniti nella provincia meridionale del Paese.
Egitto E’
stato attaccato questa mattina un gasdotto che trasporta gas naturale dall’Egitto
verso Israele e Giordania causandone l'esplosione: è accaduto in un sobborgo della
città di El Arish, nel Sinai egiziano. Il terminal esploso si trova a 344 chilometri
a nordest del Cairo. L'oleodotto è stato quindi chiuso e le forniture di gas verso
Israele e Giordania risultano attualmente interrotte. Nessuna notizia di vittime.
Si tratta del secondo attacco contro la pipeline nelle ultime settimane. Già il 27
marzo uomini armati avevano collocato dell'esplosivo nel gasdotto di al-Sabil con
l'intenzione di farlo esplodere, ma l'attentato era stato sventato.
Tunisia
Il governo tunisino ha ufficializzato le sue proposte per il decreto sull'elezione
dell'assemblea costituente. La prima delle proposte riguarda i quadri del disciolto
Rcd (il partito dell'ex presidente Ben Ali) per i quali è stata prevista la non elegibilità
alla Costituente se hanno avuto incarichi di responsabilità nel corso degli ultimi
dieci anni. Infine, il governo si è impegnato a rispettare la data del 24 luglio per
l'organizzazione delle elezioni dell'Assemblea costituente.