2011-04-27 13:07:18

Filippine: negoziati tra il governo e il Fronte islamico Moro


Al via a Kuala Lumpur in Malaysia i negoziati diretti tra il governo filippino e il Fronte islamico di Liberazione Moro, che da decenni combatte contro Manila per ottenere uno Stato autonomo nel Sud delle Filippine. Il dialogo con i ribelli islamici era stato interrotto nel 2008 in quanto le parti non avevano trovato alcun punto di contatto sulle reciproche richieste. Il tavolo che si è riaperto ora con la mediazione malese suscita molte speranze, soprattutto per la concomitanza con i negoziati che il governo filippino ha avviato con la guerriglia comunista e i buoni uffici della Norvegia. Sentiamo Paolo Affatato, giornalista esperto di Asia, intervistato da Stefano Leszczynski.RealAudioMP3

R. – Nelle Filippine ci sono due gruppi ribelli molto distinti fra loro. Da una parte, la ribellione, che ha radici nella guerriglia comunista, ha dato diversi problemi: è una guerriglia che ha lasciato una scia di sangue di circa 40 mila morti, per capire l’entità del problema. Dall’altra parte, anche nel Sud del Paese, c’è una tradizionale forma di protesta e di guerriglia, che ha radici invece nella diversità etnica, culturale e religiosa del Sud. C’è soprattutto una forte presenza islamica e dei gruppi ribelli di matrice islamica.

D. – I negoziati, a Kuala Lumpur, in Malesia, sono concentrati soprattutto con i gruppi maggioritari della ribellione islamica. Quali sono gli spiragli per questo tavolo di trattative?

R. – Ci sono spiragli che, effettivamente, oggi potrebbero lasciare anche un certo ottimismo, nel senso che da entrambe le parti, alla vigilia di questi importanti colloqui, si sono manifestate delle disponibilità di venire incontro alla controparte. Si tratterà di mettere alla prova la volontà di pace, i proclami di riconciliazione lanciati dal governo, ma anche la disponibilità offerta dai gruppi ribelli.

D. – Lo sforzo del governo filippino di portare avanti due negoziati paralleli su due fronti diversi ha contribuito a stemperare le tensioni nel Paese o questi negoziati avvengono in un clima di grandi difficoltà?

R. – Si può dire che ci sia generalmente un certo scetticismo ancora che circola nell’opinione pubblica e circola soprattutto nella parte Nord delle Filippine - a Manila – laddove ci sono i centri del potere, laddove ci sono i centri finanziari. Va detto anche, però, che sta crescendo a livello di società civile un fronte che dà fiducia a questo tentativo del governo e di questo fronte fa parte anche la Chiesa cattolica nelle sue diverse articolazioni. Quindi, questo ha comunque un certo peso. Tutti sperano che il tentativo di riconciliazione sia sincero e che possa dare dei frutti concreti per ricreare all’interno del Paese, nella società filippina, quel clima di armonia nei rapporti reciproci, nei rapporti sociali che, naturalmente, è premessa per uno sviluppo sociale ed economico per il benessere di tutti. (ap)







All the contents on this site are copyrighted ©.