Azione Cattolica e Scout mobilitati per la Beatificazione di Giovanni Paolo II
L'Azione Cattolica Italiana e l'Associazione scoutistica dell'Agesci hanno mobilitato
i loro membri in vista della Beatificazione di Giovanni Paolo II il prossimo primo
maggio. A Loreto, durante il suo ultimo viaggio pastorale, il 5 settembre 2004, Papa
Wojtyla rivolse una forte esortazione all'Azione Cattolica: “Il Signore - disse -
guidi il tuo cammino di rinnovamento!”. Da quell’evento memorabile, muovono i ricordi
di Franco Miano, presidente dell’Azione Cattolica, che nell’intervista di Alessandro
Gisotti, sottolinea l’importanza della Beatificazione del primo maggio per la
più antica associazione laicale italiana:
R. - Per
noi è importante che Papa Wojtyla ci accompagni e ci continui ad accompagnare. Noi
abbiamo accolto la sua eredità, che può essere ampiamente sintetizzata dalle parole
che ci aveva consegnato il 5 settembre del 2004, a Loreto. Una triplice consegna:
contemplazione, comunione e missione. Tre parole fondamentali per la vita dell’associazione,
in un incontro bellissimo, quello di Loreto, che fu l’ultimo grande regalo, tra i
molteplici che ha fatto all’Azione Cattolica nei suoi anni di Pontificato. Nelle condizioni
difficili di salute, veramente difficili che aveva, ci lasciò questa indicazione preziosa.
D. - Può dare nuovo slancio all’Azione Cattolica questa Beatificazione
di Giovanni Paolo II?
R. - Sicuramente può dare nuovo slancio all’Azione
Cattolica questa Beatificazione, perché quest’amore di Giovanni Paolo II per l’Azione
Cattolica, che ha accompagnato tutti gli anni del suo Pontificato, è punteggiato di
una serie di indicazioni bellissime che, con l’occasione, noi avremo ulteriore modo
di riprendere. Sempre sono state patrimonio della vita dell’Associazione e oggi lo
sono più che mai, a partire dalle indicazioni che ci furono date in un’udienza memorabile
- il 30 dicembre del 1978 - fino a tutte le altre e a quell’ultima che citavo del
grande incontro di Loreto: Giovanni Paolo II ci ha offerto tantissimi spunti che sono
nel nostro cuore e che ora vogliamo riprendere e prima di tutto, partendo dalle sue
consegne per camminare sulla strada della santità. Credo che sia questo il punto fondamentale.
La prima volta, il Papa ci disse: “Culto della verità, ansia della santità e gioia
dell’amicizia”. Tutto questo si ritrova in quel trinomio “contemplazione-comunione-missione”,
che ci ha detto poi nell’ultimo grande incontro. (mg)
Inventore della Gmg,
amato dai giovani, Papa Wojtyla è stato un compagno di viaggio per un’intera generazione
di ragazzi, e in particolare per gli scout. E’ quanto sottolinea Alberto Fantuzzo,
presidente dell’Agesci, intervistato da Alessandro Gisotti:
R. - Per
gli scout è stato un grande compagno di viaggio. Il Papa era uno di noi e questo un
po’ per tutti ed anche per noi scout. La sua semplicità, l’amore per la montagna,
l’amore per la vita all’aperto, l’attenzione alle persone… Il suo accompagnamento,
la capacità di pensare che ci sia sempre qualcosa da recuperare e da tirar fuori di
positivo da ciascuno di noi: penso alla vicenda con il suo attentatore e quanto questo
evochi, per chi è un educatore o per chi è in un percorso educativo… Questo in termini
assoluti, ma credo anche particolari per ciascuno di noi scout.
D.
- Giovanni Paolo II, un Papa che anche ad ottant’anni era giovane e si trovava a suo
agio con i giovani…
R. - Sì, perché dei giovani aveva la capacità di
guardare al futuro e guardare al futuro con speranza. Io credo che una cosa che ci
ha insegnato sicuramente, che ha incarnato e che abbiamo portato a casa un po’ tutti
sia proprio quella di guardare con fiducia al futuro e quindi mettere la speranza
come fattore comune per il nostro impegno. (mg)