“Affondo”: è il titolo di un libro-denuncia sul dramma dell’immigrazione irregolare
dall’Africa all’Europa
Quali sono le strategie dell’Italia, e dell’Europa in generale, nell’affrontare il
fenomeno dell’immigrazione irregolare? Cosa fa l’Africa per i suoi figli? Le risposte
a queste domande le fornisce la denuncia del giornalista africano Jean-Baptiste
Sourou che nel suo libro “Affondo”, delle Edizioni San Paolo, racconta parte del
suo vissuto a fianco degli immigrati. Francesca Sabatinelli lo ha intervistato:
R. - Ho scritto
questo libro perché per lunghi anni si è parlato di questo tema e ho capito che c’è
una grandissima ignoranza, una grandissima ipocrisia, in vari ambienti, in Italia,
come in Europa. Nessuno sembra considerare queste persone per quello che sono e si
fanno leggi che non rispettano la loro dignità, la loro storia. Parlo anche dei media
nel mio libro; quando ci sono dei morti si fanno grandi titoli, dopodiché silenzio
totale, nessuno ne parla più. Allora mi chiedo, come giornalista: questo è il nostro
modo di informare su quello che sta accadendo?
D. – Nel tuo libro parli
delle colpe dell’Italia e dell’Europa, ma parli anche di quelli che definisci i “silenzi
dell’Africa” …
R. – Io dico: Africa, cosa fai per i tuoi figli? I dirigenti
africani sanno che queste persone stanno morendo. Come africano, trovo scandaloso
che fino ad oggi i dirigenti africani non si siano seduti in un summit dell’Unione
africana o delle organizzazioni regionali per mettere in agenda il problema dell’immigrazione
clandestina. Africa, svegliati! I tuoi figli diventano il pasto per i pesci del Mediterraneo
e quando arrivano in Italia per loro è una delusione totale: ottenere lo status di
rifugiato in Italia non è la fine dei problemi, anzi è l’inizio.
D.
- Questo libro fa un po’ il punto su tutta la situazione del Mediterraneo. Questa
mancanza di umanità, che tu denunci, è riscontrabile solo in Italia?
R.
– No, non è una cosa soltanto italiana. Per rispondere a questi flussi gli Stati europei
hanno istituito questa loro organizzazione che si chiama “Frontex” per respingere,
per pattugliare nel Mediterraneo. Io dico: Europa, con tutti i mezzi che hai, questo
non è il modo di fare. E’ per questo che dico agli Stati africani: No! Voi Stati africani,
non dovete firmare questi accordi. Voi non potete fare i gendarmi per l’Europa; chiedete
piuttosto una giusta cooperazione e usate giustamente i soldi che vi vengono dati
per creare strutture nei vostri Paesi dove la gente possa realizzare i propri sogni.
Io, come africano, non credo che gli africani sognino di venire a realizzarsi in Europa;
no, la gente vorrebbe rimanere nel proprio posto. Dico: cessate di fare amicizia con
i dittatori in Africa. Si sa che molti dei Paesi europei hanno accordi economici ben
stretti… No, aiutiamo l’Africa e i suoi figli perché possano vivere e realizzarsi
lì. (ma)