2011-04-25 09:18:31

Vicinanza del Papa ai rom, riparati nella Basilica di San Paolo dopo lo sgombero del loro campo. Trovata soluzione grazie alla Caritas


Un grande uovo di Pasqua donato dal Papa e' stato portato stamani ai rom che fino a ieri sera
occupavano la Basilica di San Paolo e che da allora si trovano nella casa accoglienza "Domus"
Il dono del Papa e' stato portato dal direttore della Caritas di Roma, don Enrico Feroci, che poi si e' fermato a pranzo con i nomadi. Intanto la comunità di Sant’Egidio invita le autorità capitoline a "evitare altri errori, altre sofferenze, altre situazioni di tensione non necessari per la citta' e a sospendere definitivamente gli sgomberi dei campi rom senza alternative, che dividono i nuclei familiari e interrompono la frequenza scolastica”. “Siamo disponibili a
confrontarci su proposte concrete e realistiche, è la risposta del sindaco Alemanno, ma dobbiamo continuare con il programma degli sgomberi dei campi abusivi, cercando di mettere in campo ogni sforzo per garantire solidarieta' umana e sicurezza”.

Ieri pomeriggio, il sostituto della Segreteria di Stato, mons. Fernando Filoni, si era recato presso la Basilica romana di San Paolo “per esprimere la vicinanza del Santo Padre” al gruppo di rom, alcune decine, “che hanno trovato appoggio nell’area della Basilica dopo lo sgombero del loro campo venerdì scorso”. Nel pomeriggio, una dichiarazione del direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, informava:“con l’interessamento della Caritas, è stata trovata una soluzione, con il trasferimento del gruppo presso strutture di accoglienza gestite dalla cooperativa sociale Domus, dove le famiglie potranno restare unite”. A tal fine, prosegue padre Lombardi, “i nuclei sono stati opportunamente censiti, per evitare le separazioni”. E’ da osservare, si legge ancora nella dichiarazione, che “in tutto il corso della vicenda, il comportamento della Gendarmeria vaticana è stato caratterizzato da correttezza e umanità, in stretta collaborazione con gli operatori della Caritas e con le competenti autorità di Pubblica Sicurezza, in modo da favorire il dialogo e la serenità nella ricerca delle soluzioni più opportune”. Padre Lombardi si augurava, infine, che “la soluzione temporanea trovata preluda ad una sistemazione stabile adeguata”.







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