Giornata mondiale contro la malaria, terza causa di mortalità infantile
I progressi nella prevenzione e nel trattamento della malattia sono al centro delle
riflessioni che accompagnano la odierna Giornata mondiale contro la malaria, terza
causa di mortalità tra i bambini. Si stima che circa 800 mila persone muoiano ogni
anno a causa della malattia; il 90% delle morti si verifica in Africa, dove la malaria
causa circa un sesto di tutte le morti infantili. In occasione dell’odierna ricorrenza,
Anthony Lake, il direttore generale dell’Unicef, denuncia che anche in questa Giornata
mondiale almeno 2 mila bambini “moriranno a causa di una puntura di zanzara”, nonostante
“abbiamo misure efficaci per combattere questa malattia mortale e dobbiamo usarle
per salvare vite”. La malaria è infatti sia prevenibile che curabile. Gli studi hanno
dimostrato che quando i bambini di una comunità dormono sotto zanzariere trattate
con insetticidi (Itn), la mortalità infantile globale può essere ridotta fino al 20%.
Tra il 2004 e il 2010, più di 400 milioni di zanzariere sono state distribuite nei
Paesi in cui la malaria è endemica. Questi sforzi hanno portato ad un reale progresso
nella riduzione di morti per malaria, che è sceso del 20% tra il 2000 e il 2009. Alcuni
Paesi che hanno investito sulla prevenzione - come Eritrea, Madagascar, São Tomé e
Principe, Zambia e Zanzibar – hanno ottenuto una riduzione di oltre il 50% sia nei
casi confermati di malaria che nei ricoveri e decessi per malaria. Alla luce di questi
dati, l’Unicef Italia invita a donare una zanzariera antimalaria: sul sito www.regaliperlavita.it
sarà possibile unirsi all’agenzia dell’Onu nella lotta contro la malaria e donare
una zanzariera ad un bambino e alla sua mamma. Risiedono invece in un farmaco i progressi
nel trattamento della Malaria che "Medici Senza Frontiere" (Msf) cerca di introdurre
in tutti Paesi africani. L’Ong è impegnata a chiedere che nei Paesi africani vengano
finalmente eliminati gli ostacoli all’introduzione dell’artesunato, farmaco che ha
dimostrato di ridurre la mortalità dei bambini affetti da malaria complicata. Veronique
De Clerck, coordinatore medico di Msf in Uganda spiega che "per decenni, nei casi
di malaria grave è stato utilizzata la chinina, ma poiché può essere complessa da
usare e perfino pericolosa, è arrivato il momento di metterla da parte. L’artesunato
che abbiamo a disposizione ora è un farmaco in grado di salvare un maggior numero
di vite ed è più semplice, sicuro ed efficace della chinina". Un'importante sperimentazione
eseguita a fine 2010 ha infatti rilevato che l'impiego di artesunato per curare bambini
affetti da forme gravi di malaria, riduce di un quarto il rischio di decesso. Mfs
sottolinea che nonostante le nuove linee guida dell'Oms, che consigliano l'utilizzo
di artesunato per la cura delle forme gravi complicate di malaria nei bambini africani,
è necessario sviluppare un piano per aiutare i Paesi a modificare la propria prassi.
I governi africani devono aggiornare urgentemente i propri protocolli di cura e i
donatori devono mandare un chiaro segnale impegnandosi a sostenere gli eventuali costi
aggiuntivi. L'artesunato, infatti, costa tre volte di più, ma questa differenza di
31 milioni di dollari all'anno necessari a cambiamento radicale, è irrisoria rispetto
alle 200 mila vite che si potrebbero salvare secondo quanto sostengono i ricercatori.
Per questo motivo Msf esorta l'Oms e i donatori a sostenere i governi in modo che
questo passaggio avvenga rapidamente. (M.G.)