È morto questa mattina alle 7.40 ora indiana per collasso cardiocircolatorio, Sai
Baba, il leader religioso indiano che da poco meno di un mese era ricoverato nell’ospedale
di Puttaparthi, la cittadina dell’Andra Pradesh, Stato dell’India del Sud, dove si
trova il suo ashram. Già nei giorni scorsi era circolata la notizia di un aggravamento
delle sue condizioni che ha richiamato nella cittadina centinaia di fedeli, tanto
che la polizia ha dovuto montare barriere di contenimento della folla. Dichiaratosi
la reincarnazione della divinità indù Sai Baba di Shirdi, il guru, morto all’età di
84 anni, aveva iniziato la sua predicazione negli anni Sessanta, arrivando a contare
circa dieci milioni di fedeli in tutto il mondo, compresi diversi esponenti del mondo
politico e dello star system. Le autorità locali hanno annunciato che la salma del
leader religioso sarà esposta per due giorni a partire dalla tarda serata di oggi
per consentire ai suoi seguaci di rendergli omaggio, mentre i funerali saranno celebrati
mercoledì prossimo. Unanime il cordoglio del mondo politico indiano, dal presidente
del Partito del Congresso al governo, Sonia Gandhi, che ha inviato una lettera privata
alla famiglia, al primo ministro Manmohan Singh, che ha definito Sai Baba "un leader
spirituale e un'icona che ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo". (R.B.)